I cambiamenti stagionali di Saturno osservati dalla sonda Cassini

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Credit: NASA/JPL-Caltech/SSI

Come per i paesaggi terrestri, sempre differenti in relazione alle stagioni conseguenti, anche Saturno mostra colorazioni diverse in base al periodo di osservazione. La sonda Cassini si sta sbizzarrendo nel riprendere immagini del gigante con gli anelli e della sua luna più grande, Titano, che mostrano il fascino mutevole dei corpi. All’arrivo della sonda in orbita di Saturno, l’emisfero nord, in piena stagione invernale, appariva di una colorazione azzurra. Ora che l’inverno sta prendendo piede a sud del globo, la combinazione di colori si sta invertendo, conferendo al polo nord una colorazione giallastra.  Recenti immagini trasmesse da quell’area lontana del nostro sistema solare, ritraggono la recente scoperta del vortice polare nell’atmosfera di Titano, associata ad una nebbia giallastra in uno strato di foschia al polo sud. Lo scorso 27 Giugno, Cassini ha rilasciato una spettacolare immagine ed un video, che mostrano la rotazione del vortice in un periodo inferiore a quello di rotazione della stessa Luna. “Cassini è in orbita da ben 8 anni, e nonostante non sia possibile sapere cosa riserveranno i prossimi anni, possiamo essere certi che qualunque cosa riservi, sarà meraviglioso”, afferma Carolyn Porco, responsabile del team di imaging che ha sede presso lo Space Science Institute di Boulder, in Colorado. Cassini è in orbita attorno a Saturno dal 1 Luglio 2004. La sua missione ha riservato così tante scoperte, che la NASA ha deciso di estendere la sua missione per analizzare i cambiamenti stagionali di Saturno. “E’ fantastico sperimentare, attraverso gli strumenti di Cassini, i cambiamenti stagionali nel sistema di Saturno”, ha riferito Amanda Hendrix, vice scienziato del progetto, con sede presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California. “Alcuni dei cambiamenti che vediamo nei dati sono del tutto inaspettati, mentre alcuni si verificano come un orologio su una scala temporale stagionale. E ‘un momento emozionante“, concludono gli scienziati.

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