Sciame sismico Pollino: oltre 560 scosse in un anno. L’area interessata è anche quella più a sud

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Lo sciame sismico di entità media che sta interessando l’area del Parco Nazionale del Pollino, a cavallo tra la Calabria e la Basilicata, ha prodotto oltre 560 scosse di terremoto nell’ultimo anno. La scossa più forte si è verificata la notte del 28 maggio, di magnitudo 4.3, ma poco meno di 15 ore fa si è verificata la terza più forte della serie in assoluto, nel corso degli ultimi due anni. L’epicentro per le scosse è stata solitamente compreso nella zona tra Mormanno, Laino Castello e Rotonda. Il susseguirsi delle scosse di terremoto sta provocando apprensione tra gli amministratori locali e gli abitanti dei comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno (in provincia di Cosenza) e Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore (Potenza). A preoccupare è la sequenza degli episodi, molti dei quali avvertiti distintamente dalla popolazione, che si stanno verificando da tempo e che sono del tutto anomali rispetto alla storia di quest’area che, pur considerata ad alto rischio sismico, non ha episodi documentati di particolare gravità. In molti casi la popolazione, in preda al panico, si è riversata per le strade, anche in piena notte, preoccupata per possibili crolli o lesioni delle abitazioni. Lo sciame sismico – dicono gli esperti – non interessa soltanto l’area limitrofa al massiccio del Pollino: anche la zona più a sud della provincia di Cosenza, che comprende, oltre al capoluogo, comuni come San Fili, San Marco Argentano, Rende, San Vincenzo La Costa, Montalto Uffugo, Lattarico e Cavallerizzo di Cerzeto, è interessata da scosse che vanno avanti da un anno. Molto interessante un’intervista che abbiamo realizzato proprio il 28 maggio a Carlo Tansi, esperto del Cnr: Sciame sismico sul Pollino: sta aumentando l’energia liberata dalle scosse di terremoto, intervista a Carlo Tansi (Cnr). In redazione ci pervengono molte domande in merito a possibili previsioni future. Capire ciò che potrà accadere attraverso un metodo deterministico resta un rebus per le attuali conoscenze scientifiche. La stragrande maggioranza degli sciami sismici evolvono senza produrre catastrofi, dissipandosi più o meno lentamente nel tempo. Altri,  possono evolvere verso una scossa importante: quando ciò accade spesso si registra un incremento continuo in frequenza e intensità delle scosse cosiddette premonitrici.

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