Eclissi solare parziale osservata dalla superficie di Marte

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Credit: NASA/JPL-Caltech/Malin Space Science Systems

Marte possiede due satelliti naturali che gli orbitano intorno, le cui dimensioni sono molto meno evidenti rispetto alla nostra Luna. Anche sul pianeta rosso può capitare di riprendere il transito di uno di questi corpi sul disco del Sole, ed è ciò che ha ripreso il rover Curiosity della NASA lo scorso 13 Settembre dal cratere Gale. Le immagini mostrano uno scenario ben diverso a quello che siamo abituati ad osservare dalla Terra. La nostra Luna si trova alla distanza perfetta per poter coprire apparentemente tutto il disco solare, generando delle eclissi totali mozzafiato quando i corpi sono allineati. Phobos invece, responsabile dell’eclissi osservata dal rover, presenta un diametro di soli 22 chilometri, ed orbita ad una distanza molto ravvicinata da Marte, per cui non è mai possibile osservare un’eclissi totale. E se anche riuscisse, le dimensioni del Sole e del satellite non offrirebbero lo stesso spettacolo visto sulla Terra, grazie alla distanza molto più ampia dalla nostra stella. E non è diverso per l’atra luna di Marte, Deimos, di dimensioni ancora minori rispetto a Phobos, probabilmente all’origine asteroidi catturati dall’attrazione gravitazionale di Marte. L’immagine non è da ritenersi un evento fortunato, ma ben studiato e atteso dai ricercatori del progetto. Questi scatti possono aiutare ad affinare la comprensione sull’evoluzione orbitale di Phobos e Deimos. Curiosity ha trascorso gran parte del suo primo mese fermo, in modo che gli scienziati potessero controllare e calibrare i suoi sistemi e isuoi 10 strumenti scientifici. Recentemente, però, il Mars Science Laboratory ha cominciato la lunga strada sul deserto polveroso del pianeta, percorrendo 227 metri sulla superficie. E’ diretto verso un sito chiamato Glenelg, anche se la sua destinazione principale resta il monte Sharp, monte di 5.500 metri di altezza posto all’interno del cratere Gale.

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