La proposta di ridurre la quantità di radiazione solare che raggiunge la Terra – mediante “schermi” orbitali di vario genere – in modo da diminuire il riscaldamento globale ha senso solo se l’atmosfera reagisce facilmente all’aumento della concentrazione di gas serra, un parametro fino ad ora sconosciuto: è quanto risulta da uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Climatic Change. Come spiega il sito di Science Daily, i ricercatori sottolineano come la gestione della radiazione solare non elimini la necessità di ridurre le emissioni, che rappresentano la causa prima del riscaldamento globale. Tuttavia, l’entità di una eventuale “schermatura” dipende da quanto l’atmosfera sia sensibile alla concentrazione di CO2: se ad ogni raddoppio del tasso di anidride carbonica corrispondesse un aumento della temperatura di circa tre gradi centigradi basterebbe la riduzione delle emissioni ad ottenere gli effetti sperati; viceversa, con un aumento di 4,5 gradi la schermatura potrebbe contribuire efficacemente a diminuire le temperature. Si tratta però di un parametro ancora da determinare: dell’inzio del XX secolo ad oggi la temperatura media è salita di 0.62 gradi in corrispondenza di un tasso di CO2 passato da 290 a 379 parti per milione, ma l’atmosfera non ha ancora raggiunto una sitauzione di equilibrio, e dunque una temperatura stabile