Come abbiamo previsto il profondo minimo depressionario, ridossato davanti la costa francese sud-orientale di Nizza, con un valore sotto i 990 hpa (molto profondo), ha dato un ulteriore accelerazione ai furiosi venti di “mistral”, che dalla valle del Rodano si catapultano verso il mar di Corsica e mar di Sardegna, con potenti burrasche da NO. Una parte di questo intenso flusso si è diramato verso le coste corse nord-occidentali, impattando con gli elevati rilievi dell’entroterra dell’isola. Da qui l’intenso flusso eolico si è diviso in dure rami, uno settentrionale diretto verso il mar Ligure e uno meridionale che si sta “canalizzando” dentro le Bocche di Bonifacio, dando luogo ad una fortissima ventilazione occidentale che si butta sul Tirreno centrale, con raffiche ad oltre i 100 km/h.
La forte componente da O-SO e SO che si è diretta sul mar Ligure ha determinato un rapido rinvigorimento del moto ondoso, rendendo tale bacino da agitato a molto agitato, con lo sviluppo di imponenti ondate di “mare vivo”, alte più di 3.5-4.0 metri, ulteriormente amplificate dal consistente “fetch” (spazio di mare su cui spira il vento), esteso dal golfo del Leone fino alle coste dello spezzino e il litorale apuano. A causa del “fetch” cosi ampio la boa della Rete Ondametrica Nazionale (gestita dall’ISPRA) di La Spezia, nella mattinata odierna, è riuscita a registrare il passaggio di onde medie alte fino a 5.4 metri, con una direzione media di provenienza da 229° 230° (sud-ovest). Lo possiamo classicare quindi come un forza 6 sulla scala Douglas, valida solo per il “mare vivo”. Si tratta di un valore consistente che ci indica l’entità delle burrasche che in queste ore stanno spazzando i bacini tra Corsica e Liguria. Le imponenti ondate si dirigeranno come grandi onde lunghe da SO (specie ora che sta per entrare la Tramontana scura sulle valli liguri che travasa l’aria fredda addensata sul basso Piemonte) verso le coste dello spezzino e la Versilia, dando luogo a importanti mareggiate, che potranno cagionare danni e disagi nei tratti costieri esposti al fenomeno dell’erosione.