Il reattore nucleare della centrale di Kori, che si trova a Gori, un villaggio di periferia nei pressi della città meridionale di Busan, è stato chiuso il 2 Ottobre 2012 dopo un segnale di allarme. Il problema è da ricondurre ad un malfunzionamento da parte dell’asta di comando che viene utilizzata per controllare la velocità di fissione del materiale nucleare. “C’è stato un malfunzionamento all’asta di comando del reattore, ma il reattore è ormai stabile, senza pericolo di una fuga di radiazioni“, ha detto un portavoce KHNP. Questa è la prima volta che questo reattore, situato a 450 chilometri a sud est di Seoul, è stato chiuso a causa di un malfunzionamento da quando ha iniziato il suo esercizio il 28 febbraio 2011. Un’inchiesta, tuttavia, è attualmente in corso per verificare la causa esatta del problema. Il 30 da Luglio 2012 l’unità 6 del reattore della centrale di Yeonggwang, che si trova circa 330 chilometri a sud ovest di Seoul, si spense automaticamente. Anche in quel caso il malfunzionamento non ha causato alcuna fuga radioattiva. La Corea del Sud vanta 23 reattori che forniscono elettricità ad 1/3 del paese. L’energia nucleare resta una priorità strategica per la nazione, che ha in previsione un incremento di questa attività, valutabile intorno al 56% entro il 2020. Le attività nucleari in Corea del Sud sono state avviate quando il paese è diventato un membro dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica nel 1957. Nel 1958 è stata approvata la legge per l’energia atomica e nel 1959 è stato istituito dal governo l’Ufficio per l’energia atomica. Il primo reattore nucleare a raggiungere una soglia di criticità in Corea del Sud fu una piccola unità di ricerca nel 1962. Dieci anni dopo iniziò la costruzione del primo impianto nucleare – il Kori-1, che cominciò la sua attività nel 1977 e raggiunse il pieno regime nel 1978. Succesivamente ci fu il boom del nucleare, con la costruzione di otto reattori nei primi anni ’80.
Guasto ad una centrale nucleare in Corea del Sud, ma senza conseguenze
