C’è chi oggi si sentirà più sollevato, e chi più addolorato fra chi ha perso qualcuno ne terremoto. Da una parte sentirà che c’è una giustizia, dall’altra che di disgrazia non si è trattata, non è stato destino, ma cattiva scienza. E’ davvero così? Impossibile dirlo e, a parte le opinioni personali, ci sono due modi di affrontare questa questione.
Si può pensare che siano colpevoli: con la saccenza di chi pensa di sapere cosa pensa la terra che trema, tranquillizzando ciò che è impossibile sapere con certezza, mentre c’era chi da tempo cercava di avvisare che qualcosa sarebbe accaduto, il Signor Giuliani. Ma si è detto di stare a casa, quella notte, dopo l’ennesima scossa, mentre ogni istinto diceva di fuggire.
Ma si può anche dire: la scienza arriva dove può, e non si può evacuare una città ogni volta che la terra trema, anche se quasi ogni volta che accade c’è chi preannuncia la fine del mondo. Ancora una volta si è data la colpa a qualcuno non potendo incolpare il nulla. Perché le nostre paure e la fragilità delle nostre vite deve avere un colpevole, ma è solo la scusa per poterci consolare.
Ad ogni modo una sentenza è una sentenza, e va letta e rispettata, naturalmente. Personalmente credo che nessuno avrebbe mai volutamente messo in pericolo una sola vita. Ma il più grosso interrogativo è, analogamente a quello che accade ormai ai medici, perseguitati da denunce per qualunque cosa facciano o non facciano: come e chi d’ora in pi si prenderà la responsabilità per qualunque decisione?