La sonda Voyager 1, quella che in questo momento si trova piu’ lontana dalla Terra, sembrerebbe aver superato i confini del sistema solare. Anche se la Nasa si e’ detta non ancora pronta per dichiararlo ufficialmente, la sonda potrebbe aver superato questo limite che significherebbe una nuova tappa storica per le attivita’ spaziali umane, dato che si tratterebbe della prima sonda che viaggia oltre l’eliopausa. L’attraversamento di questo confine, secondo gli scienziati, potrebbe essere provato dalla intensificazione dei raggi cosmici ad altra energia che provengono dallo spazio esterno al sistema solare, dal calo energetico delle particelle emesse dal Sole e dal cambiamento della direzione del campo magnetico avvertito dalla sonda. Tutti elementi che, in effetti, sono stati osservati negli scorsi mesi: a giugno la sonda segnalava raggi cosmici provenienti dall’esterno del sistema solare con una maggiore energia e aveva registrato un calo delle particelle emesse dal sole. Sulla terza “prova”, tuttavia, non si hanno ancora dati definitivi. Secondo Dave McComas, un esperto di eliopausa del Southwest Research Institute, “alla fine, saranno proprio i dati del magnetometro che ci confermeranno se Voyager 1 ha effettivamente attraversato il confine dell’eliopausa”.
Non dovrebbe incontrare alieni la sonda Voyager 1, ma secondo gli scienziati della Nasa le sue misure saranno preziose per capire come fanno raggi cosmici e particelle interstellari a penetrare il nostro sistema solare. Anche se non ci sono ancora segni definitivi che la sonda abbia superato i confini dell’eliosfera, la bolla magnetica generata dal Sole, e’ questione di ‘qualche’ migliaio di chilometri prima che si possa dare l’annuncio ufficiale che, parafrasando Star Trek, la sonda sia ‘dove nessun uomo e’ mai giunto prima’. “La missione Voyager, con le due sonde gemelle Voyager 1 e 2, ha gia’ trasformato Giove e Saturno in mondi tumultuosi, e le loro lune da piccoli punti nel cielo a luoghi veri e propri – spiega Ed Stone del California Institute of Technology di Pasadena – non vediamo l’ora di cambiare tutti i nostri modelli dello spazio oltre il Sole con le nostre prime osservazioni di quello interstellare”. Il prossimo obiettivo e’ la parte di universo oltre l’eliopausa, che segna il confine tra l’eliosfera e lo spazio esterno. Qui la sonda Voyager 1 potra’ misurare i campi magnetici interstellari, cosi come le emissioni di particelle senza il disturbo dato dai venti solari, ottenendo quindi piu’ informazioni su come queste ‘sostanze estranee’ al nostro sistema solare riescano ad entrare. Lanciate entrambe nel 1977, Voyager 1 e 2 sono rispettivamente a 11 e 9 miliardi di chilometri dal Sole. Negli scorsi 5 anni hanno esplorato la parte piu’ esterna dell’eliosfera, scoprendo ad esempio che probabilmente ha un aspetto ‘schiumoso’, con bolle elettromagnetiche di 100 milioni di chilometri di diametro. “Continuiamo a ricevere dati dalle due sonde ogni giorno – conferma Suzanne Dodd, project manager della Nasa – le due sonde sono in ottima forma considerato che hanno superato l’ambiente fortemente radioattivo intorno a Giove e che operano a temperature freddissime”. Secondo i calcoli degli scienziati le batterie dovrebbero essere sufficienti per inviare dati fino al 2020, forse al 2025. In caso di incontro con civilta’ aliene entrambe le sonde hanno a bordo il ‘golden record’, un disco d’oro con alcune incisioni ‘esplicative’ sulla razza umana.