Clima: raggiunta quota 5.000 per i progetti realizzati nell’ambito del protocollo di Kyoto dai Paesi in via di sviluppo

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E’ arrivato a quota cinquemila progetti, nei paesi in via di sviluppo, il meccanismo internazionale che indirizza investimenti in energia pulita e tecnologie per la riduzione dei gas serra (Clean development mechanism), nell’ambito del protocollo di Kyoto. Finora sono 81 i Paesi che hanno progetti Cdm, che spaziano su vari fronti: dal rimpiazzo delle le vecchie cucine a legna, fino a impianti ad energia solare per eliminare combustibili fossili, fino a grandi progetti industriali che eliminano gas serra estremamente potenti. L’ultimo registrato e’ il progetto di fattoria eolica Los Cocos, nella provincia di Pedernales nella Repubblica Dominicana, che dovrebbe generare 74.200 MW di corrente elettrica e rimuovere oltre 50mila tonnellate di CO2 prodotte con combustibili tradizionali. ”Questo e’ solo l’ultimo di una lunga lista di risultati significativi raggiunti dal Cdm” afferma il segretario esecutivo della Convenzione Onu per il Clima (Unfccc), Christiana Figueres. ”In meno di dieci anni – ha aggiunto Figueres – il Cdm ha attratto oltre 215 miliardi di dollari di investimenti nella mitigazione (riduzione CO2, ndr) e ha provato che i mercati del carbonio e meccanismi basati su questi hanno la capacita’ di portare un aiuto sostanziale al settore privato per la mitigazione e lo sviluppo sostenibile”. A settembre e’ stato registrato il miliardesimo credito certificato di riduzione delle emissioni (Cer) nell’ambito del Cdm, per un impianto di biomasse in India, un Paese che insieme alla Cina contera’ i due terzi dei nuovi impianti a carbone gia’ pianificati sul Pianeta. Il problema del prezzo dei certificati Cer secondo Figueres non e’ dettato da un eccesso di offerta, ma da una domanda troppo ridotta, ”perche’ anche se ogni unita’ disponibile sul mercato fosse usata o cancellata per raggiungere gli obiettivi di taglio della CO2, saremmo ancora lontani dall’arrivare all’obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro i due gradi centigradi”. All’ultimo summit Onu in Sud Africa i governi hanno concordato di attuare una seconda fase del protocollo di Kyoto e hanno confermato l’idea di mantenere meccanismi chiave come il Cdm. In Qatar al vertice di Doha i negoziatori dovranno decidere la durata del ‘Kyoto 2′, di cinque oppure otto anni, a partire da gennaio del 2013, ma anche le modalita’ di prosecuzione del Cdm. Il gruppo dei Paesi che vogliono partecipare al Kyoto 2 finora e’ costituito da Ue, Australia, Svizzera e Norvegia, mentre grandi emettitori come Usa, Giappone, Russia e Canada si sono chiamati fuori.

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