Gravi inondazioni nel nord dell’Algeria, colpita la città di Orano; tutta colpa del “CUT-OFF” che si dirige minaccioso verso le isole maggiori

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I forti temporali sulla costa nord-africana

Purtroppo, come temevamo, il “CUT-OFF” (s’intende un vortice ciclonico chiuso in quota, non più alimentato dall’aria fredda che scende dalle alte latitudini) che si è isolato sull’entroterra algerino, nei giorni scorsi, ha portato piogge torrenziali, frane e inondazioni in alcune aree dell’Algeria settentrionale e sul versante settentrionale della catena montuosa dell’Atlante Telliano. L’asse di saccatura nord atlantico, che la scorsa domenica si è disteso fino al nord dell’Algeria, ha iniziato ad andare in “CUT-OFF”, a causa della distensione zonale dell’anticiclone delle Azzorre, il quale, spanciandosi in pieno oceano, ha cominciato a spingere un proprio cuneo verso nord-est, in direzione della Spagna e della Francia, tagliando e spezzando in due l’ampia ondulazione ciclonica nord oceanica, che ha affondato le proprie radici fin sul bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo e sull’entroterra algerino. Il taglio dell’asse di saccatura ha agevolato il rapido isolamento del “CUT-OFF”, tra il nord dell’Algeria, dove si è sviluppato un nocciolo depressionario e minimo di geopotenziale in quota (500 hpa), con l’isoterma di -25° a 5100 metri. Da qui è scaturita la forte ondata di maltempo che ha messo in ginocchio molte città dell’Algeria settentrionale.

Proprio in Algeria 9 persone sono morte e ben 38 risultano gravemente ferite, in seguito alla piena di diversi torrenti che non hanno retto l’eccessivo carico precipitativo. In alcune località, in meno di 48 ore, le piogge insistenti e i temporali avrebbero scaricato accumuli superiori ai 150-200 mm. Su tutti spicca il dato della stazione di Orano, dove in meno di 48 ore sarebbero caduti fino a 210 mm di pioggia. Un dato veramente notevole, che indica la portata dell’ondata di maltempo che ha flagellato diverse località e città del paese nord-africano. Non per caso è proprio l’area di Orano quella maggiormente vulnerata dalle inondazioni. Sono consistenti pure i 193 mm registrati a Tlemcen, i 146 mm di Saïda o i 141 mm di El Bayadh. Da segnalare anche gli 88mm a Mascara e i 81mm a Setif. In larga parte, questi accumuli abbondanti, sarebbero stati esacerbati anche dal forte “stau”, esercitato dalla catena montuosa dell’Atlante (le cui vette arrivano a superare i 2000-3000 metri) nei confronti dell’umida ritornante ciclonica da NE e N-NE, proveniente dal basso Mediterraneo.

In un precedente articolo, pubblicato un paio di giorni fa, avevamo rimarcato il rischio di possibili inondazioni lungo le aree costiere algerine, tra Orano e la capitale Algeri, dato il posizionamento del minimo barico poco a sud dell’Atlante Telliano. Con tale posizionamento il minimo barico a sud dell’Atlante ha richiamato verso la costa africana un’umida ventilazione di ritorno da NE e N-NE, direttamente dal mar delle Baleari e dal mar di Sardegna, la quale ha addensato una fitta copertura nuvolosa, per “stau” (sbarramento orografico), al versante settentrionale dell’Atlante. Questa compatta nuvolosità, addossata al versante nord dell’Atlante, ha apportato consistenti precipitazioni in tutta la fascia costiera algerina, specie nell’area di Orano, dove si sono sfondati i 200 mm. Le forti piogge però non hanno risparmiato neppure la capitale Algeri, ove si sono verificati degli allagamenti, e molti corsi d’acqua sono esondati, inondando interi quartieri. Ma le piogge a carattere torrenziale hanno colpito soprattutto i versanti settentrionali dell’Atlante.

L’enorme quantità d’acqua caduta sui declivi montuosi ha determinato le rapide ondate di piena dei vari torrenti e corsi d’acqua, rimasti a secco per l’intera stagione estiva. Sull’Atlante moltissime strade sono bloccate e impraticabili, per le tante frane e gli smottamenti, con danni gravissimi, come riportano le stesse autorità algerine. La formazione di questo “CUT-OFF” sul nord dell’Algeria, con un nocciolo freddo in quota di ben -25° (a 500 hpa), ha causato una rapida destabilizzazione atmosferica, per il netto inasprimento del “gradiente termico orizzontale”, che ha alimentato l’attività convettiva, favorendo lo sviluppo di imponenti addensamenti cumuliformi che hanno scaricato intense precipitazioni, fra la catena montuosa dell’Atlante e le coste settentrionali algerine. Si sono cosi venuti a generare anche dei “Clusters temporaleschi”, carichi di rovesci di pioggia, accompagnati pure da una sostenuta attività elettrica, che hanno ulteriormente aggravato la situazione. Ora, con lo spostamento verso levante del “CUT-OFF”, i corpi nuvolosi e le associate piogge si sono già estese anche alla Tunisia, con la risalita, lungo il margine orientale del “CUT-OFF”, di un fronte temporalesco, alimentato nei bassi strati da una linea di confluenza, collocata fra il Canale di Sardegna e il basso Tirreno occidentale, fra gli umidi e tiepidi venti sud-orientali con quelli più freschi da nord-est. Questi temporali, dopo aver investito il nord della Tunisia, dove poche ore fa si sono verificati dei fenomeni intensi a nord di Tunisi, sfileranno verso il Canale di Sardegna, rischiando di abbordare le coste del cagliaritano entro la prossima nottata, con piogge e rovesci, a tratti anche veramente intensi.

Domani, il “CUT-OFF”, spingendosi verso levante, dall’entroterra tunisino si sposterà verso il golfo di Gabes, muovendosi successivamente poco a nord delle coste della Tripolitania fino al golfo di Sidra. Transitando a latitudini basse dovrebbe coinvolgere meno la Sicilia, con i fenomeni convettivi più intensi che rimarranno relegati fra il Canale di Sicilia e il mar Libico, dove si potranno originare intense “Cellule temporalesche” che potranno portare dei temporali fra Pantelleria, le Pelagie, le coste meridionali e orientali della Sicilia. Sull’isola le precipitazioni più consistenti, localmente anche a sfogo di temporale, dovrebbero riguardare l’agrigentino ed in seguito sul ragusano, nisseno, siracusano e catanese, dove si assocerà pure l’effetto dello “stau” indotto dagli umidi venti orientali che impattano sugli Iblei e sul versante orientale dell’Etna, venendo costretti a salire verso l’alto da quest’ultimi, tenderanno ad addensare una compatta nuvolosità, la quale darà la stura a piogge di debole e moderata intensità che inframmezzeranno a qualche rovescio più intenso. Ma piogge molto consistenti interesseranno pure il versante orientale dell’Aspromonte e delle Serre, dove lo “stau” ai venti orientali si farà sempre più marcato, dando luogo a precipitazioni persistenti.

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