Arrivano i risultati delle prime analisi effettuate sui corpi dei quattordici elefanti pigmei del Borneo (Elephas maximus borneensis) trovati morti in un’area protetta di una foresta dello stato di Sabah. I dati prodotti dai primi test sono risultati inconcludenti e non abbastanza significativi da permettere di attribuire all’avvelenamento la responsabilita’ di questi misteriosi decessi. Dallo scorso dicembre in queste foreste si assiste da una vera e propria moria di questi animali, che appartengono a una ormai rara sottospecie dell’elefante asiatico e sono seriamente a rischio estinzione. La morte dei quattordici elefanti pigmei e’ stata accolta dai conservazionisti come una notizia terribile dato che lo stato di Sabah e’ tra le ‘culle’ protette piu’ importanti per la maggior parte degli elefanti del Borneo rimasti nel mondo, stimati in non piu’ di milleduecento esemplari. L’ipotesi sinora piu’ accreditata e’ che gli elefanti siano stati avvelenati dai prodotti chimici utilizzati nelle piantagioni malesi. Il ministro dell’Ambiente di Sabah ha dichiarato in una nota che sono necessari ulteriori test per chiarire le reali cause di questi decessi e che saranno inviati nuovi campioni a due siti di indagine forense in Thailandia e in Australia per ulteriori approfondimenti.