Il termine meteora deriva dal greco e significa “sospeso nell’aria”. E’ per questo che la scienza che studia i fenomeni atmosferici si chiama meteorologia, cioè “studio delle cose che stanno in cielo”.
Una meteora è un frammento di qualsiasi natura che, entrando nell’atmosfera terrestre dallo Spazio, si incendia a causa dell’attrito: è la comune stella cadente. Più precisamente la pressione indotta sull’aria dalla meteora ne induce il riscaldamento che a sua volta si trasmette alla meteora stessa e la incendia. Può trattarsi di un asteroide (o planetoide) che è un corpo celeste simile a un pianeta ma generalmente di diametro inferiore al chilometro o di una cometa che è un corpo celeste simile a un asteroide ma composto prevalentemente di ghiaccio. Ci sono anche da considerare i numerosi rottami spaziali creati dall’uomo e i satelliti artificiali che cadono sulla Terra.
Sono molte le leggende riconducibili a questi fenomeni: un tempo si riteneva che fossero le lacrime delle divinità dovute a disastri che stavano per avvenire o che erano appena avvenuti. In tempi più recenti anche il cristianesimo ha ritenuto che il fenomeno avesse a che fare con il pianto celeste. Nel medioevo erano considerate le anime del purgatorio che avevano bisogno delle preghiere per andare in paradiso.
A Sparta l’avvistamento delle stelle cadenti era interpretato come segno sfavorevole degli dèi, e si pensava bene di deporre il Re. Erano ben 9 i magistrati che scrutavano a tal scopo il cielo.
In India ci sono due interpretazioni: quella di demoni dai capelli sciolti e quella, più recente, di anime che vanno sulla Terra a reincarnarsi.
In Iran le stelle fisse rappresentavano l’ordine cosmico, una luce che si contrapponeva al Maligno, e quelle cadenti, con il loro disordine erano paragonate a streghe, che dovevano essere sconfitte da Sirio il cui splendore era una freccia scagliata dal più bravo arciere dell’Universo.
In Mesopotamia si interpretava la direzione della caduta delle stelle: la caduta da Ovest verso Est è presagio di siccità.
Dato che le stelle cadenti sono frequenti intorno al 10 agosto, giorno di San Lorenzo, un’ altra leggenda è nata circa questo evento, ritenendo il fenomeno come le lacrime di fuoco del Santo bruciato vivo il 10 agosto del III secolo o anche le scintille del fuoco che lo uccise, anche se, per la cronaca, egli morì decapitato. Un proverbio veneto recita: “San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti”.
Non possiamo dimenticare la poesia di Pascoli, X agosto, che racconta appunto di questo fenomeno:
Oggi come sappiamo il fenomeno ha un valore positivo: basta esprimere un desiderio e sperare che il cielo ci aiuti ad avverarlo, ma nella tradizione sono ancora una volta le lacrime del Santo che permettono di esaudirlo.
Nel medioevo si pensava che la scia luminosa rappresentasse il viaggio dei defunti in ascesa, in discesa o semplicemente in spostamento dal luogo dove si trovava.