Meteo Weekend: gelo e neve fin in collina al sud, lunedi grande nevicata al nord. Tutti i dettagli

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Grazie alla distensione meridiana (allungamento verso le latitudini sub-polari) dell’alta pressione delle Azzorre le fredde masse d’aria, di origine artico marittima, dopo aver invaso le Isole Britanniche, la Francia, l’Olanda, il Belgio e la Germania, riportando il gelo e la neve fino al piano, specie fra Germania e Repubblica Ceca, si sono addossate all’arco alpino, riversandosi successivamente fino al cuore del mar Mediterraneo tramite la valle del Rodano. L’affondo dell’aria fredda, di lontane origini artiche, coadiuvata in quota da un’ampia saccatura colma di aria piuttosto gelida in quota, ha favorito lo sviluppo di una giovane ciclogenesi ad occhiale che sta lentamente evolvendo verso lo Ionio e la Grecia, dispensando delle nevicate fino a bassa quota sulle regioni del medio-basso Adriatico, dall’Abruzzo al nord della Puglia, e sulle regioni del basso Tirreno (Campania, Calabria e Sicilia) e Sardegna, dove nevica fin dai 500-600 metri (In Sicilia come sulla Calabria meridionale la quota neve si mantiene sopra gli 800 metri anche se è destinata a calare dalla serata). Sullo scacchiere europeo ci troviamo dinnanzi una configurazione tipicamente invernale, molto comune per il mese di Febbraio. Difatti, mentre l’anticiclone delle Azzorre comincia a spanciarsi in pieno oceano per l’approfondimento di una circolazione depressionaria a sud della Groenlandia, l’Europa centro-occidentale continuerà ad essere tagliata da questa estesa saccatura fredda, colma di impulsi freddi artico marittimi, che dall’Artico norvegese si estende fino al cuore del mar Mediterraneo.

I vari impulsi freddi in discesa dal mar di Groenlandia verso l'area mediterranea

In seno a tale asse di saccatura in quota si evidenzia un elevato indice di vorticità positiva derivata dalla spiccata componente meridiana del “getto polare”, lungo il bordo orientale del blocco anticiclonico azzorriano collocato in pieno oceano. E’ proprio grazie alla discesa del ramo principale del “getto polare”, che dal mar della Groenlandia scivola fin sull’entroterra algerino, per ripiegare verso nord-est e risalire, in corrispondenza del mar Ionio, verso Grecia, Balcani ed Europa carpatica, con una componente meridionale (ramo ascendente della saccatura) fin verso la Scandinavia, il Baltico e la Russia europea, che si vengono a generare questi continui impulsi instabili che precedono la discesa di nuovi nuclei freddi lungo il ramo discendente della saccatura. In tale contesto, alquanto complesso, l’Italia si troverà inglobata nel bordo meridionale della saccatura artica, che anche nel weekend continuerà a dipanare nuovi impulsi di aria fredda che in queste ore scorrono al traverso delle Isole Britanniche e della Francia. Tali impulsi riusciranno ad interessare dapprima la Francia, portando deboli nevicate sparse fino al piano, per poi scivolare verso il Mediterraneo, fra golfo del Leone e mar di Corsica, dove si genereranno nuovi ammassi nuvolosi che daranno luogo a piogge e rovesci sparsi, che diverranno nevosi dai 500 metri. Nel corso della serata il “forcing” ciclonico (curvatura ciclonica sul bordo meridionale della saccatura artica) favorirà lo sviluppo di una “Comma”, ossia un corpo nuvoloso che assume la tipica forma a virgola, di tipo “post-frontale”. Questo tipo di “Comma”, differentemente dagli altri, si posizionano sull’asse di una saccatura e quindi non deducibile ad un processo di “CUT-OFF”, bensì da un massimo di velocità del “getto”.

Nella giornata di domani la “Comma post-frontale”, dopo aver interessato la Sardegna con rovesci e nevicate fin dai 500 metri, si sposterà verso il basso Tirreno, dispensando ancora un po’ di instabilità fra Calabria e Sicilia tirrenica, dove saranno probabili delle piogge e persino dei temporali più isolati, nevosi fin dai 600 metri in Calabria e dai 600-700 metri sulla Sicilia settentrionale, anche se dalla serata la quota neve scivolerà sotto i 500 metri. Le correnti dai quadranti settentrionali, attivate dal debole minimo depressionario in lento spostamento verso il nord della Grecia e l’Albania, scorrendo sopra le più tiepide acque superficiali del medio-basso Adriatico e dello Ionio produrranno degli annuvolamenti pronti a dare luogo a delle precipitazioni, anche a carattere di rovescio sulla Puglia, fra Abruzzo meridionale, Molise, Basilicata e Puglia. Precipitazioni che assumeranno carattere nevoso fin dai 400-300 metri, fra Appennino Sannita e monti della Dauna, anche se sul teramano e chietino nella prima mattinata di domani saranno possibili delle fioccate fin dai 100-200 metri, misti a pioggia si sul litorale a sud di Pescara. Queste precipitazioni, in genere deboli, salvo i rovesci e i brevi temporali attesi fra Sicilia settentrionale, Calabria e Puglia, persisteranno fino alla serata successiva, attenuandosi dalla nottata successiva. Nella mattinata di domenica si assisterà ad un breve miglioramento, con nubi e residue precipitazioni, nevose fin dai 500 metri, solo fra il nord della Sicilia e la Calabria, dove in mattinata insisteranno ancora dei rovesci sparsi, in rapida attenuazione dal pomeriggio.

Nel frattempo, mentre al meridione si vedrà un graduale miglioramento con la cessazione delle ultime precipitazioni fra Calabria e Sicilia, sulle regioni settentrionali e sulla Sardegna si assisterà ad un incremento di nubi, dapprima alte e sottili, da ovest, causa l’affondo di una nuova saccatura oceanica, che dalle coste della Groenlandia meridionale si distenderà in direzione del Regno Unito, per una nuova pulsazione dinamica del promontorio anticiclonico delle Azzorre fin verso le coste del Labrador indotta dall’avvicinamento di un profondo ciclone extratropicale dal nord-est degli USA (lo stesso che darà luogo alle intense nevicate sul New England). La saccatura oceanica, spingendosi fin verso l’Irlanda accentuerà l’avvezione di vorticità positiva, a ridosso delle Isole Britanniche, pronta a sfociare in una nuova e profonda ciclogenesi che andrà a collocarsi sull’ovest dell’Inghilterra. L’innesco di questa ciclogenesi, sul territorio britannico, alimenterà una rapida avvezione di aria più mite, d’estrazione sub-tropicale marittima, che dal tratto di oceano a est delle Azzorre penetrerà verso la Spagna e il Mediterraneo centro-occidentale, favorendo la formazione di una “Warm Conveyor Belt” che entro la serata domenicale si porterà sulla Spagna e sulla Francia. Il fronte caldo legato a questa nuova depressione, in formazione a ridosso dell’Irlanda, fra la serata e la nottata di domenica raggiungerà la Francia meridionale, Alpi occidentali e l’Italia settentrionale, causando un ulteriore aumento della nuvolosità tra Liguria, Valle d’Aosta, Piemonte, ovest Emilia e Lombardia. Nubi che via via, dalla serata, si faranno sempre più compatte, al punto da dare luogo alle prime deboli precipitazioni fra ponente ligure, genovesato e basso Piemonte che potrebbero assumere prevalente carattere nevoso fino al piano, visto che lo zero termico si attesterà sotto i 400-300 metri. Quota in ulteriore calo con l’avvento delle prime precipitazioni.

PREVISIONI

SABATO 9 FEBBRAIO 2013

Al mattino prevarrà ancora il bel tempo su quasi tutto il nord, con cieli in genere sereni a poco nuvolosi, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, grazie alla spiccata componente discendente delle masse d’aria fredde, da N-NO e Nord, che valicheranno le Alpi dopo aver apportato abbondanti nevicate da “stau” sul versante svizzero. Qualche nube insisterà nelle aree di confine e sull’Alto Adige. Tempo in deciso miglioramento anche su Toscana, Umbria e sul Lazio, con ampie aperture e spazi di sereno. Un po’ di nubi in mattinata interesseranno la Romagna e le Marche, dove non si possono escludere occasionali e brevi fioccate sull’entroterra. Annuvolamenti pronti a dare luogo a delle precipitazioni, anche a carattere di rovescio sulla Puglia, saranno presenti fra Abruzzo meridionale, Molise, Basilicata e Puglia. Precipitazioni che assumeranno carattere nevoso fin dai 400-300 metri, fra Appennino Sannita e monti della Dauna, anche se sul teramano e chietino. Saranno possibili delle fioccate fin dai 100-200 metri, misti a pioggia si sul litorale a sud di Pescara. Migliora temporaneamente sulla Sardegna, con qualche debole nevicata nel nuorese nella prima mattinata. Ancora tempo instabile all’estremo sud, fra Calabria e Sicilia tirrenica, dove saranno probabili delle piogge e persino dei temporali più isolati, nevosi fin dai 600 metri in Calabria e dai 600-700 metri sulla Sicilia settentrionale, anche se dalla serata la quota neve scivolerà sotto i 500 metri.

Nel pomeriggio sulle regioni settentrionali avremo ancora condizioni prevalenti di tempo soleggiato, pur con il transito di qualche velatura o nube alta in quota, specie sul Piemonte, Veneto, qualche annuvolamento sparso interesserà la Venezia Giulia, la Romagna e le Marche. Nel pomeriggio graduale miglioramento pure fra Marche e Abruzzo, con le ultime nevicate di debole intensità fra l’aquilano, chietino e teramano. Ampie aperture di sereno si scorgeranno sul resto delle regioni centrali e dal tardo pomeriggio pure in Campania. Solo all’estremo sud insisterà ancora un po’ di instabilità, con residue deboli precipitazioni fra Molise, Basilicata e Puglia, con nevicate nelle aree interne fin dai 400 metri. Dei brevi rovesci, nevosi dai 600-700 metri, s’attarderanno fra Calabria e Sicilia tirrenica fino alla serata successiva.

DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013

Al mattino si assisterà ad un timido aumento di nubi alte e velature fra Piemonte, Liguria di ponente e Valle d’Aosta. Prevarranno maggiori spazi soleggiati sulle restanti regioni settentrionali, seppur con una tendenza ad aumento della nuvolosità a partire dalla tarda mattinata. Sulle regioni centrali i cieli spazieranno dal sereno al parzialmente nuvoloso, con qualche velatura in risalita dal Tirreno. Migliora pure sulle regioni adriatiche e tra Molise, Puglia e Basilicata, dove arriveranno ampie schiarite. Nubi e residue precipitazioni, nevose fin dai 500 metri, resisteranno solo fra il nord della Sicilia e la Calabria, dove in mattinata insisteranno ancora dei rovesci sparsi, in rapida attenuazione dal pomeriggio. Velature in aumento sulla Sardegna.

Nel pomeriggio e dalla serata successiva si avrà un ulteriore aumento della nuvolosità tra Liguria, Valle d’Aosta, Piemonte, ovest Emilia e Lombardia. Nubi che via via, dalla serata, si faranno sempre più compatte su tutto il nord-ovest, al punto da dare luogo alle prime deboli precipitazioni fra ponente ligure, genovesato e basso Piemonte che potrebbero assumere prevalente carattere nevoso fino al piano, visto che lo zero termico si attesterà sotto i 400-300 metri, in ulteriore calo con l’avvento delle prime precipitazioni. Le nubi nel corso della serata aumenteranno pure su Toscana, Umbria, Sardegna e Lazio. Sulle restanti regioni invece avremo condizioni di relativa variabilità, con annuvolamenti sparsi alternati ad ampi rasserenamenti. Maggiori schiarite si apriranno su Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia.

TEMPERATURE

Sono attese in ulteriore calo su tutte le regioni per l’afflusso di nuovi impulsi freddi artico marittimi dal Rodano. Sulle regioni settentrionali saranno possibili delle gelate fino al piano durante le ore notturne e al primo mattino, mentre valori abbondantemente negativi si registreranno sul settore alpino.

VENTI

Spireranno generalmente da deboli o al più moderati dai quadranti nord-occidentali, con una moderata componente occidentale fra Canale di Sicilia e Ionio. Nella serata e nella nottata fra domani e domenica una sostenuta ventilazione da NO interesserà il mar di Sardegna, Canale di Sardegna e Canale di Sicilia. Le correnti settentrionali si attenueranno nella giornata domenicale su tutti i bacini.

MARI

Si presenteranno da poco mossi a mossi, con increspature. Solo il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, Canale di Sicilia e Ionio a largo potranno risultare localmente molto mossi a largo, con onde sui 1.5 – 2.0 metri in rapida scaduta nella giornata domenicale.

TENDENZA PER LA PROSSIMA SETTIMANA

Da lunedì gli occhi saranno puntati sulle regioni settentrionali dove si potranno avere delle nevicate diffuse su gran parte del nord, fino a quote pianeggianti. Si tratterà di nevicate prodotte dallo scorrimento delle masse d’aria miti, d’estrazione sub-tropicale marittima, richiamate dalla depressione extratropicale centrata sul Regno Unito, sopra la massa d’aria fredda e pesante depositata sopra il Catino Padano. Le masse d’aria più miti e umide non riusciranno a scalfire lo strato di aria fredda presente in prossimità del suolo, favorendo un sensibile abbassamento della quota neve fino al piano su Piemonte, Lombardia e Emilia, dove si potranno registrare accumuli davvero ingenti, fra lunedì e martedì. Ma il rischio di vedere delle nevicate fin sulle coste incombe pure per la Liguria, soprattutto nel tratto compreso fra savonese e genovesato, dove l’attivazione della “tramontana scura” contribuirà a far tracimare l’aria gelida padana dai bassi valichi appenninici fino al golfo di Genova, favorendo una discesa della quota neve fino a livello del mare. In queste situazioni città come Genova, in particolare i quartieri più occidentali con alle spalle i valichi appenninici più bassi, e Savona rischiano di essere colpite in modo anche pesante dalle nevicate trasportate dalle fredde raffiche di tramontana che convoglia i “cuscini freddi” (“lake cold” padano) presenti fra cuneese e alessandrino sulle coste liguri.

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