”Non voglio commentare i modi usati per avvertirci. Pero’ abbiamo trovato grande disponibilita’ e la protezione civile ci ha accolto e sistemato in tempi rapidi. Quanto alla decisione di annunciare possibili scosse, nonostante che la cosa ci abbia impaurito, io credo che abbiano fatto bene. Il terremoto poi non e’ venuto ma nessuno puo’ dire con certezza quando arrivera”’. Cosi’ uno degli sfollati della ”notte dell’ allarme”, quella tra giovedi’ e venerdi’, quando migliaia di persone hanno lasciato le loro case in Garfagnana. Per molti lasciare le case nelle quali sono gia’ tornati e’ stato difficile, tante famiglie hanno dormito nelle auto, ma cio’ che hanno fatto le istituzioni ha trovato approvazione nella maggior parte delle persone. Qualcuno, anzi si chiede perche’ non sia stato fatto cosi’ anche in altri casi: ”Non capiamo – ha commentato un altro sfollato – perche’ queste cose avvengano solo in Garfagnana. Anche nell”85 ci dissero che sarebbe potuto venire il terremoto a Barga. E anche allora siamo stati due giorni fuori casa. Perche’ la stessa cosa non e’ stata fatta anche in altre zone dove poi davvero il terremoto e’ tornato facendo danni e morti?”. Per altri invece l’allerta e’ stata inutile: ”Nessuno puo’ prevedere un terremoto. E’ chiaro che dopo la scossa di venerdi’ scorso ci addormentiamo con un po’ di paura perche’ sappiamo che raramente le scosse sono isolate. Da qui a farci uscire dalla case pero’ ce ne passa. Abbiamo visto persone anziane, malati, disabili, trasportati con mezzi a volte anche non adatti. Si poteva evitare. O forse si poteva avvisare la gente di pomeriggio anziche’ alle dieci la sera”.