Scontro tra attivisti e baleniere: il Giappone sospende la caccia dei cetacei

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Cantano vittoria gli attivisti del gruppo ecologista radicale Sea Shepherd che ogni estate australe ostacolano con vari mezzi la flotta baleniera giapponese, dopo che Tokyo ha sospeso temporaneamente la stagione di caccia ‘scientifica’ dei grandi cetacei nei mari antartici. L’Istituto giapponese della ricerca sui cetacei – riferisce la radio nazionale australiana Abc – ha annunciato di aver interrotto per ora il lavoro perche’ a causa dell’eccessiva vicinanza delle navi di protesta e’ troppo difficile il rifornimento di carburante. Ieri Sea Shepherd aveva denunciato che due delle quattro navi della sua flotta erano state speronate in acque territoriali australiane da una nave della flotta baleniera giapponese. Il fondatore del gruppo e comandante della flotta di protesta, Paul Watson, ha riferito che la ‘nave-mattatoio’ Nisshin Maru si era scontrata deliberatamente con le navi Steve Irwin e Bob Barker, mentre dalla nave della guardia costiera giapponese che scorta la flotta venivano lanciate granate a concussione contro gli attivisti. Dopo la collisione una delle navi di protesta, la Bob Barker, e’ stata colpita alla poppa e allo scafo destro, imbarca acqua nella sala motori e ha perso completamene potenza, ha detto Watson. La baleniera ”si e’ mossa in modo molto aggressivo” spingendola contro la nave cisterna, facendola quasi rovesciare e indietreggiando solo quando la nave di protesta ha lanciato un segnale di emergenza. L’agenzia giapponese della pesca ha confermato le collisioni, aggiungendo pero’ che si erano verificate ”a causa delle attivita’ pericolose di Sea Shepherd”, perche’ gli attivisti si erano avvicinati troppo alla nave che faceva rifornimento. E ha assicurato che la sospensione e’ temporanea e il che programma di caccia continuera’. Al contrario, il comandante degli ‘ecopirati’ e’ sicuro che non riprendera’, dato che restano solo 18 giorni in questa stagione di caccia. E sostiene che gli scontri sono un segno di disperazione. ”Stanno perdendo decine di milioni di dollari”, ha detto Watson. Il mondo e’ contro di loro, lo sappiamo. Nessuno crede per un momento che questa sia ricerca scientifica, e’ un’operazione commerciale. Sono biasimati in tutto il mondo e credo siano disperati e sempre piu’ aggressivi”. Il direttore di Sea Shepherd ed ex leader dei Verdi australiani, Bob Brown, ha condannato lo scontro di ieri come ”estremamente pericoloso e una violazione diretta delle leggi internazionali del mare, dell’ambiente e territoriali” e ha chiesto al governo di Canberra di mandare una nave della marina per ristabilire l’ordine. Il ministro della Difesa Stephen Smith lo ha tuttavia escluso e ha ribadito che l’opposizione dell’Australia alla caccia alle balene nell’Oceano Meridionale, in quanto illegale, e’ alla base del ricorso presentato insieme con Nuova Zelanda presso la Corte internazionale di giustizia. ”La causa e’ in corso e attendiamo il verdetto”, ha dichiarato.

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