Cometa PANSTARRS: il calcolo dell’orbita e i dati preliminari

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Le comete

La cometa PANSTARRS è apparsa nei cieli dell’emisfero settentrionale, e rimarrà visibile ad occhio nudo subito dopo il tramonto per molti giorni. Gli scienziati dell’Osservatorio di Parigi stanno calcolando il suo percorso attraverso i grandi strumenti a loro disposizione, come il grande radiotelescopio Nançay, l’Herschel Infrared Space Observatory, al Pic-du-Midi Observatory (nei Pirenei), le antenne a Bure (nelle Alpi), a Pico Veleta (Spagna), e Chajnantor (Cile). L’osservazione dell’astro è resa ancora complicata dalla bassa altezza sull’orizzonte, rendendola una facile preda della foschia dei bassi strati,  dell’inquinamento delle aree urbane e del bagliore crepuscolare della nostra stella. La sua osservazione sarà più semplice giorno dopo giorno, quando la sua altezza sull’orizzonte sarà meno complicata e la sua coda di gas e polveri tenderà a crescere. Vagando attraverso la sfera celeste, l’astro chiomato passerà nei pressi di Marte, Urano, la sottile falce crescente della Luna e accanto alla galassia di Andromeda. La cometa è nel Sistema Solare interno per la prima volta, e dopo il suo passaggio al perielio del 10 Marzo, comincerà il suo viaggio di ritorno verso le profondità del cosmo. Questi astri sono composti da un nucleo di ghiaccio e polvere, risalente alle origini del nostro sistema solare. Nel loro avvicinamento al Sole si riscaldano, permettendo al ghiaccio di sublimare e creando una coda che può estendersi anche per milioni di chilometri.

Orbita PANSTARRS

Un tempo queste vagabonde dello spazio erano viste come presagio di sventure o simboli sacri, ma oggi abbiamo lasciato alle spalle queste leggende, aprendo la strada alla scienza. Per calcolarne l’orbita, l’astronomo Patrick Rocher, presso l’ Istituto di Meccanica Celeste all’Osservatorio di Parigi, si è basato sui dati d’archivio dal 1385 effettuati da ogni parte del mondo. Sono state prese in considerazione le attrazioni gravitazionali di tutti i pianeti e del Sole, così come gli effetti della relatività generale di Einstein. Alla fine, l’incertezza dei calcoli è stata stimata in 0,34 secondi d’arco, ossia 1/600 del diametro apparente della Luna piena. E’ transitata a 164 milioni di chilometri dal nostro pianeta, e tra 48 ore circa sarà a 45 milioni di chilometri dal Sole. Secondo i dati combinati dai vari strumenti, si è stabilito che la cometa in circa 5,5 mesi (dall’inizio di Settembre alla fine di Febbraio), ha aumentato di un fattore 100 il suo vapore acqueo, passando da una produzione di acqua di 140 chilogrammi al secondo a circa 15 tonnellate al secondo. Un valore destinato a cambiare ancora nel tempo. Il gruppo sta ora preparando uno sforzo collaborativo, utilizzando il nuovo colosso internazionale – l’Atacama Large Millimeter Array (ALMA), che consiste di 56 antenne installate a un’altitudine di 5.000 metri sul Chajnantor, nella Cordigliera delle Ande in Cile. Allo stesso tempo, Nicolas Biver, ricercatore CNRS, lavorerà con l’antenna da 30 metri dell’Institut de Radio Astronomie Millimetrique (IRAM), sul Pico Veleta, Andalusia, in Spagna. Infine, un astrofico dell’università di Marsiglia, utilizzerà le sei antenne da 15 metri del Plateau de Bure, nelle Alpi francesi. L’obiettivo è quello di studiare nei dettagli le orbite di questi oggetti così affascinanti dell’universo conosciuto.

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