Il viaggio della conoscenza nel Parco Nazionale del Pollino, il più grande d’Italia

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“Il viaggio della conoscenza” è un’iniziativa organizzata dal Parco Nazionale del Pollino in collaborazione con Vivilitalia, un educational tour dedicato a dieci operatori del turismo ambientale che hanno deciso di toccare con mano le opportunità e i servizi che il Parco offre ai suoi visitatori.

Diversamente dal consueto educational tour o dai molti incontri B2B, organizzati ad esempio in Fiera, questo “viaggio” diventa l’occasione per mettere in relazione la domanda e l’offerta turistica. Gli operatori, infatti, avranno la possibilità di confrontarsi non solo con le istituzioni locali (Regioni, Province, Comuni) e le associazioni di categoria, ma anche con coloro che mettono a disposizione degli ospiti servizi e prodotti turistici organizzati.

Il Parco Nazionale del Pollino sarà dunque il primo Ente Parco in Italia a ospitare questa interessante iniziativa e si candida a diventare il principale promotore e catalizzatore di nuove occasioni simili. Il turismo ambientale,infatti, sta divenendo una risorsa per il territorio, mentre Parchi e Aree Protette sono sempre più impegnati a strutturare al meglio la propria offerta turistica.

All’interno del Parco Nazionale del Pollino, come negli altri Parchi italiani, è possibile praticare attività fisica, vivere all’aria aperta con tutta la famiglia, prendersi cura del proprio spirito e del proprio corpo, assaggiare specialità locali enogastronomiche, da portare con sé, alla fine del viaggio, per riassaporarle una volta a casa. Le Aree Protette sono inoltre un serbatoio straordinario di biodiversità, in cui adulti e bambini possono incontrare rare specie di animali e di piante da osservare con rispetto o specie più comuni da conoscere. Si tratta insomma di territori che sono in grado di offrire un soggiorno fatto di esperienze uniche e irripetibili, spesso a pochi chilometri dal luogo di residenza.

Siamo molto orgogliosi – ha dichiarato Domenico PappaterraPresidente del ParcoNazionale del Pollino – di dare il via a questa importante iniziativa e speriamo che il nostro caso possa rappresentare un esempio per altre realtà. È per noi fondamentale ospitare i tour operator, renderli partecipi delle opportunità che offriamo come Parco, dei servizi che mettiamo a disposizione dei nostri visitatori, mostrare loro la ricchezza del territorio in termini di borghi antichi e centri storici da visitare, balli e canti tradizionali da conoscere, l’arte culinaria e i prodotti genuini tipici da assaporare. È attraverso lo scambio di informazioni, di emozioni e, perché no, di sapori che si può meglio amalgamare la squadra degli operatori turistici, che promuovono il nostro territorio. Per parte nostra ci impegneremo a incentivare l’aumento delle strutture di accoglienza, la diversificazione dell’offerta, sperando che il trend positivo di questi ultimi anni continui a crescere e che sempre più turistiitaliani ed esteri scelgano di vivere una vacanza all’aria aperta in un Parco italiano”.

Il primo ‘viaggio della conoscenza nel più grande naturale parco italiano – ha dichiarato Sebastiano VenneriPresidente di Vivilitalia –rappresenta per noi un importante banco di prova per avviare altri percorsi analoghi. Mettere in relazione domanda e offerta turistica è importante per potenziare un turismo ambientale, consapevole e responsabile. Valorizzare questa tipologia di vacanza adatta a tutti, adulti e bambini, può rappresentare una straordinaria opportunità per l’economia dei Parchi e delle Aree Protette italiane. Ci auguriamo quindi che altre realtà protette seguano la strada intrapresa dalParco Nazionale del Pollino e che comprendano l’importanza di fare sistema in questa direzione creando opportunità di lavoro e di reddito per territori marginali ma custodi di un patrimonio ambientale e sociale inestimabile”.

IL PARCO NAZIONALE del POLLINO

Con 192.565 ettari è il Parco naturale più grande d’Italia 

Tra le vette del Dolcedorme e di Cozzo del Pellegrino, tra il Tirreno e lo Jonio, lungo il massiccio montuoso calabro-lucano del Pollino e dell’Orsomarso, si sviluppa l’Ente Parco Nazionale del Pollino, il parco naturale più grande d’Italia (192.565 ettari) istituito nel 1993. A cavallo tra la Calabria e la Basilicata, il suo territorio si estende su tre province italiane, Potenza, Matera e Cosenza e comprende ben 56 Comuni italiani, di cui 24 in Basilicata e 32 in Calabria, per un totale di 172.500 abitanti circa.

Una culla per la biodiversità

La flora. La vegetazione si distingue per la grande ricchezza delle specie presenti che testimoniano la varietà e la vastità del territorio e le diverse condizioni climatiche che lo influenzano; alcune specie endemiche e la presenza di rare associazioni vegetali, rendono l’area del Parco unica in tutto il mediterraneo. Formazioni forestali di estrema rilevanza naturalistica sono le acerete del Monte Sparviere, nel versante ionico, che adunano, in una singolare quanto straordinaria convivenza arborea, cinque specie di acero. Ciò che distingue e rende unica la vegetazione montana e altomontana del Pollino è, di certo, il pino loricato (Pinus leucodermis), emblema del Parco, che svetta imponente, isolato o in nuclei, dai piani soleggiati alle creste più impervie, inerpicandosi su aspre pareti di roccia ed esponendosi tenacemente alle intemperie e ai venti più forti.

La fauna. L’area del Pollino è fra le più rilevanti di tutto il meridione d’Italia. Oltre alla varietà di ambienti, da quelli strettamente mediterranei a quelli alto montani, la posizione geografica consente un’elevata ricchezza di specie e di peculiarità zoologiche, in quanto favorisce lo scambio di elementi faunistici con il resto dell’Appennino. Fra gli Insetti il Buprestis splendens, uno dei coleotteri più rari d’Europa, e Rosalia alpina, un bellissimo e appariscente coleottero di colore azzurro cenere con macchie nere vellutate, tipico delle estese faggete mature. Riguardo ai Mammiferi, sono rappresentate tutte le specie più significative dell’Appennino meridionale. Fra i Carnivori vive nel Parco una consistente popolazione di lupo (Canis lupus), il gatto selvatico (Felis silvestris), la martora (Martes martes), la puzzola (Mustela putorius) e, non ultima, la lontra (Lutra lutra). Gli Ungulati, oltre al comune cinghiale (Sus scrofa), comprendono il capriolo (Capreolus capreolus) presente soprattutto sui Monti di Orsomarso con una piccola popolazione ritenuta una delle poche autoctone d’Italia. Da ricordare infine la reintroduzione del Cervo e del Grifone avviata dall’Ente nel 2001.

Cultura ed enogastronomia

Il visitatore può immergersi nei numerosi centri storici e affascinanti borghi costituiti da piccole viuzze dove, tra botteghe artigiane, vecchie osterie e sapori e odori di una volta, il tempo sembra essersi fermato.

Il territorio del Parco antropizzato conta comunità che tramandano usi e tradizioni popolari, lingue, canti, danze di antichissima tradizione, e il territorio risulta modellato e curato con attività di coltivazione, semina, pascolo, allevamento, trasformazione dei prodotti vegetali, del latte, delle carni suine in prodotti locali tipici. La produzione tipica dell’agroalimentare, costituisce senz’altro una peculiarità di questo territorio e quindi un’ulteriore esperienza per i visitatori, attraverso la quale hanno la possibilità di condividere l’armonia uomo natura perfettamente rappresentata dai prodotti tipici del Pollino. Tra le tipicità peperone di Senise, melanzana rossa di Rotonda, pane di Cerchiara, miskiglio, soppressata alla ricotta, miele, marmellate, fino ai liquori a base di frutti spontanei e al moscato di Saracena.

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