“Sono circa 15 milioni i ramoscelli di mimose donati in Italia in occasione della Festa della donna nonostante la crisi e il maltempo che ha tagliato del 20 per cento la produzione Made in Italy“. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che il tradizionale omaggio del fiore simbolo della festa della donna donato “ha anche un importante valore ambientale perche’ sostiene una coltivazione realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono“. La produzione nel 2013, prosegue la confederazione, “e’ diminuita di circa il 20% a causa di un andamento climatico anomalo (clima ventoso e secco) nel periodo precedente la fioritura, ma la qualita’ e’ eccellente perche’ le mimose non hanno avuto bisogno di essere conservate in frigorifero“. Inoltre, “per effetto della sua delicatezza che non la rende adatta alla conservazione e al trasporto, gli acquisti di mimosa – precisa la Coldiretti – saranno sicuramente made in Italy“. Il prezzo pagato al produttore quest’anno, stima la Coldiretti, “varia dai 6 agli 8 euro al chilo ed e’ in leggero aumento rispetto allo scorso anno a causa del crollo della produzione mentre al dettaglio i prezzi variano dai 3 ai 12 euro a ramoscello a seconda della ricchezza del fiore e della confezione“. Nell’imperiese, prosegue la Coldiretti, “dove si raccoglie il 95% della mimosa venduta in Italia sono coltivati circa 350 ettari da 1600 aziende“.
La mimosa resiste al clima anomalo e alla crisi: circa 15 milioni di ramoscelli donati in Italia
