Salute: la sigaretta elettronica davvero è innocua?

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Negli ultimi mesi si è diffuso un nuovo modo di fumare: non più odore di catrame e via-vai dai bar e luoghi in cui è vietato fumare per stare tutti fuori a prendere una boccata…di fumo, ma un dispositivo utilizzabile anche negli interni. Sì, perché questa sigaretta emette solo vapore, e non è vietato usarla dove lo è la sigaretta.

Un beneficio per chi sta vicino a un fumatore, un beneficio per il fumatore stesso che non assume le sostanze tossche della sigaretta. Ma è tutto così perfetto?

La glicerina contenuta in queste sigarette, ad alte temperature, comporta ugualmente un’irritazione delle mucose, e quindi una infiammazione delle vie respiratorie. In secondo luogo, è da dimostrare che l’assenza di combustione garantisca l’assenza di cancerogenicità. Per non parlare di quando le sostanze sono acquistate su internet, in siti magari cinesi e non si sa in effetti cosa c’è dentro la ricarica.

Ma l’aspetto a mio avviso più inquietante è che si possa aumetare la dose di nicotina assunta, e che passi il messaggio che fumare in questo modo sia corretto. Si tratta sempre e comunque di assumere una droga, che rende dipendenti fisicamente e psicologicamente, e se viene anche a mancare qualunque divieto soprattutto i giovani possono diventare pesantemente dipendenti. La dipendenza è assenza di libertà, in ogni caso. La nicotina inoltre è un potente veleno, basta pensare che la quantità di una sigaretta iniettata in vena uccide. Ora, il messaggio che una sigaretta elettronica sia sana solo perché fornisce una droga quando e dove si vuole è semplicemente, a mio avviso, delirante. Usando le parole del SERT (servizio per le tossicodipendenze): “non si può agire in autonomia, servono assistenza e dosaggi, il fai da te è pericoloso come quello nelle diete. Serve un medico. Non si smette di fumare, anzi si rimane dipendenti e molti non lo hanno ancora realizzato“.

Prima che la sigaretta si diffonda e venga usata come un giocattolo, forse è meglio pensarci.

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