Forte maltempo sugli USA: dopo i forti venti e le nevicate ora torna l’incubo del “gelicidio”

MeteoWeb

Il maltempo torna a colpire gli USA, interessando con piogge, rovesci e forti venti, ben oltre la soglia d’attenzione, gli stati centro-occidentali, prima di estendersi nelle prossime ore alle grandi pianure centrali, evolvendo in direzione nord-est. Tutta colpa di una profonda circolazione depressionaria, in fase di evoluzione in “CUT-OFF”, fra gli stati dell’Arizona e lo Utah, che ha raggiunto un minimo barico di ben 990 hpa. La nascita di questo vortice depressionario extratropicale è determinata da una intensa avvezione di vorticità positiva, sopra i cieli degli USA sud-occidentali, con l’affondo di un’asse di saccatura piuttosto ristretto che verrà rapidamente spezzato da prolungamento di un cuneo anticiclonico, che dal Pacifico occidentale estenderà i propri elementi verso lo stato di Washington, l’Oregon, fino all’Idaho ed al Montana. L’allungamento verso est-nord/est di questo cuneo anticiclonico, in direzione degli Stati Uniti nord-occidentali, avrà l’effetto di tagliare la saccatura (sopra citata), facendola evolvere in “CUT-OFF”, con tanto di minimo di geopotenziale ben evidente alla quota di 500 hpa, con massimi di vorticità positiva in spostamento verso nord-est.

La saccatura sugli stati occidentali pronta ad evolvere in "CUT-OFF"

Al contempo, nei medi e bassi strati l’affondo della saccatura ha favorito l’isolamento di un minimo depressionario abbastanza profondo, tale da determinare un considerevole inspessimento del “gradiente barico” su tutti gli stati del sud-ovest degli USA. Il notevole inasprimento del “gradiente barico”, specie fra California, Nevada, Arizona, Utah e Colorado, ha attivato forti venti dai quadranti occidentali, a carattere burrascoso, che hanno spazzato con forza le aree desertiche interne della California, l’Arizona, il sud del Nevada ed il New Mexico, con raffiche da Ovest e O-NO che sono riuscite a superare la barriera dei 100 km/h nel deserto del Mojave. Nella giornata di ieri, per esempio, durante l’approfondimento del minimo barico fra il Nevada ed il sud dello Utah, la stazione vicino Mojave (a poco più di 800 metri di altezza), sull’entroterra desertico californiano, ha registrato una massima raffica da Ovest di ben 120.4 km/h. Il vento molto forte si è poi attenuato rapidamente dalla tarda serata successiva, scivolando al di sotto dei 60-70 km/h. Ma raffiche molto forti, fino a 80-90 km/h, da Ovest e O-NO, sono state registrate in varie località fra California, Nevada e lungo l’altopiano del Colorado, in particolare all’interno delle principali vallate e dei canyon che per effetto “Venturi” tendono ad amplificare il flusso eolico dai quadranti occidentali, generando vere e proprie bufere che sollevano per aria ingenti quantitativi di polvere e pulviscolo desertico.

L'intensa circolazione depressionaria appena isolata a ridosso dello Utah (credit NOAA)

Nelle aree desertiche, sul confine fra California, Nevada e Arizona, si sono prodotte pure delle tempeste di polvere che hanno causato disagi alla circolazione stradale, con drastiche riduzioni della visibilità orizzontale. Ora il grosso del maltempo si sta spostando verso est, in direzione del Kansas e delle pianure centrali, dove sta avanzando un esteso fronte caldo, accompagnato da una tiepida e sostenuta ventilazione meridionale che sale direttamente dal golfo del Messico verso il Texas e l’Oklahoma, pilotando aria calda e umida di tipo sub-tropicale marittima, ideale per l’innesco della convenzione. Ma il maltempo persisterà ancora fra Colorado, Utah e Wyoming, dove l’intenso sistema frontale nei bassi strati, seguito da masse d’aria un po’ più fredde, in sfondamento dall’oceano Pacifico (attraverso la West Coast), apporterà abbondanti nevicate sui rilievi, attraverso delle bufere. Forti nevicate, enfatizzate dallo “stau” (sbarramento orografico), interesseranno le montagne dello Utah, gran parte del Colorado e del Wyoming, con accumuli importanti solo ad alta quota. Gli apporti più consistenti sono attesi sul versante occidentale dei monti Wasatch, dove le nevicate saranno accompagnate da venti molto forti. Fortissime raffiche di caduta, in grado di causare danni, sferzeranno il versante occidentale dei monti Wasatch e le sottostanti vallate, in particolare nel tratto fra la Valle del Lago Salato ed il confine con l’Idaho, attenuandosi solo nel corso della prossima notte.

Dalla serata, con il graduale spostamento verso levante della circolazione depressionaria e dell’associato sistema frontale, le nevicate ed i forti venti cominceranno ad attenuarsi sensibilmente pure fra Colorado, Utah e Wyoming, mentre il grosso del maltempo evolverà verso nord-est, con piogge e rovesci verso il Kansas. Fra il Nebraska occidentale ed il South Dakota (occorre ricordare che non siamo in pianura, ma su un altopiano sopra i 500-600 metri) invece buona parte delle precipitazioni in arrivo assumeranno carattere nevoso, con accumuli anche importanti sul settore occidentale del South Dakota. Più ad est, invece, fra sud-est del South Dakota, Nebraska orientale, nord-ovest dello Iowa e sud del Minnesota tornerà l’incubo del “gelicidio” o “pioggia congelatesi”, che si potrà accompagnare a rovesci di pioggia o persino dei temporali in risalita lungo il settore caldo della circolazione ciclonica. L’onda di calore che si svilupperà nel settore pre-frontale, con il richiamo di aria sub-tropicale marittima dal golfo del Messico, calda e molto umida, dopo essersi estesa alle pianure degli USA centrali (comportando su questi un brusco rialzo termico) con l’isoterma di +10°C +12°C a 850 hpa, lambirà i confini orientali del Nebraska e del South Dakota.

Si nota il netto divario termico fra West Coast e stati centro-meridionali

L’ingresso dell’aria calda ed umida produrrà un veloce aumento termico in quota, dove le temperature saliranno fino a +6°C +8°C oltre i 1000 metri. Ma l’ingresso delle masse d’aria calde sub-tropicali sarà talmente rapido da non riuscire a scalzare  nei bassi strati, a ridosso del suolo, il sottile e pesante “cuscino di aria fredda” che manterrà le temperature su valori prossimi agli 0°C, o poco sotto. In tale contesto, con il sopraggiungere dei primi nuclei precipitativi, il rischio di avere delle “piogge congelatesi” sarà marcato se in prossima del suolo le temperature non varcheranno la soglia degli 0°C. In tal caso le gocce di pioggia, impattando sul suolo gelato, formeranno una sottile patina di ghiaccio, molto insidiosa per la circolazione stradale e per i collegamenti aeroportuali. Fra domani e giovedì la circolazione depressionaria apporterà nuove precipitazioni, in forma prevalentemente nevosa tra South Dakota, sud del Minnesota, mentre altre nevicate investiranno le aree settentrionali del Wisconsin e Michigan, con apporti importanti sul South Dakota. Nei prossimi giorni dei rovesci di pioggia mista e neve o di neve potranno imbiancare città come Sioux Falls e Minneapolis.

Condividi