La Sardegna vista da un kayak, caletta per caletta. Un mese e mezzo di navigazione lungo le coste dell’isola, 600 miglia, con la sola forza delle braccia. E’ l’ultima tappa del giro d’Italia, iniziato due anni fa, da Guido Grugnola, regatante professionista dal 1976 al 1991, con un curriculum di 21 campionati italiani e 16 mondiali all’attivo. Il viaggio partira’ il 27 aprile: una maratona del mare, ma anche un’occasione per raccogliere, grazie alle foto e videocamere installate sull’imbarcazione, tutto quello che accade nel litorale. Il messaggio e’ stato ribadito anche durante la presentazione dell’impresa a Milano, al Centro sociale culturale sardo: ”scopriamo il patrimonio paesaggistico e naturalistico e salviamolo da ogni forma di abuso e degrado”. Tutto il materiale sara’ riversato, quasi in tempo reale, sul suo blog www.rounditalycruise.it. Una vera e propria avventura con un programma gia’ stabilito e collaudato: equipaggiamento essenziale, con un carico complessivo di 80 chilogrammi, compresa la tenda, l’acqua, i viveri e il fornelletto a gas. Sveglia tutti i giorni alle 3, navigazione per 9-11 ore, tappa dove capita e, quando necessario, rifornimento di viveri. ”Nessun’altra imbarcazione puo’ consentire una visione – ha spiegato Grugnola – cosi’ ravvicinata delle coste dal mare, con i mille anfratti segreti, invisibili dalla terra ferma e anche da poche decine di metri, spiagge, scogliere, approdi e naturalmente, costruzioni, abusi e manifestazioni di degrado”.