Impressionanti contrasti termici nel sud degli USA, un divario termico di oltre +50°C registrato nello stato del Texas

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La profonda circolazione depressionaria responsabile dell'incredibile divario termico registrato nel sud degli USA

Che gli Stati Uniti siano tuttora la patria del meteo estremo è cosa ormai risaputa. Ma osservare “gradienti termici orizzontali” che arrivano a toccare picchi di oltre i +45°C +50°C (come divario), nel solo stato del Texas (uno dei più grandi), è a dir poco eccezionale. Nei giorni scorsi gli USA meridionali hanno sperimentato la prima importante ondata di calore della stagione primaverile, con la risalita di masse d’aria calde, d’origine sub-tropicale marittima, dal golfo del Messico, che si sono mescolate a correnti ancora più calde, ma molto secche, di matrice sub-tropicale continentale, provenienti direttamente dall’entroterra desertico del Messico settentrionale. Tutto a causa dell’isolamento di un profondo vortice depressionario, sceso sotto i 990 hpa, negli stati del sud-ovest. L’innesco di questa profonda circolazione depressionaria è stato causato da una intensa avvezione di vorticità positiva, con massimi sopra i cieli degli USA sud-occidentali, coadiuvata dall’affondo di un’asse di saccatura piuttosto ristretto che è stato successivamente spezzato dal prolungamento di un cuneo anticiclonico, che dal Pacifico occidentale ha esteso i propri elementi verso lo stato di Washington, l’Oregon, fino all’Idaho ed al Montana. L’avvezione calda, attivata lungo il lato orientale di questo profondo vortice depressionario, centrato fra il Nevada e il sud dello Utah, ha fatto schizzare i termometri oltre la soglia dei +40°C nel sud del Texas, dove sono stati registrati anche diversi record di caldo mensili.

L'impressionante divario termico riproposto dal modello GFS, con le isoterme a 850 hpa

Per esempio, a Laredo, nel Texas meridionale, non lontano dal confine messicano, è stata registrata una temperatura massima di ben +42.2°C all’ombra. Ma temperature massime oltre il muro dei +40°C all’ombra si sono archiviate in altre località del Texas meridionale, particolarmente esposte all’afflusso di masse d’aria molto calde, di tipo sub-tropicale continentale, provenienti direttamente dall’entroterra desertico del Messico settentrionale. Ma se si sale poco più a nord, appena sopra Dallas, sono le masse d’aria più fredde, in discesa da latitudini più elevate, lungo il bordo orientale del promontorio anticiclonico posizionato davanti la West Coast USA, a farla da padrone, con valori scesi sotto la soglia degli 0°C fino a quote pianeggianti. Il contrasto fra l’aria calda sub-tropicale, che da mesi sta causando importanti anomalie termiche positive nel sud del Texas, e le masse d’aria fredde d’estrazione sub-polare, scese da N-NO e da Nord, ha prodotto un “gradiente termico orizzontale” a dir poco spaventoso nel solo stato del Texas. Se a Laredo si sono superati i +42.2°C all’ombra, più a nord, a Dalhart, il termometro è scivolato a -5.6°C, determinando un contrasto di quasi “50 gradi“ nello stato del Texas. Un esempio che mette in evidenza l’incredibile divario termico che si è venuto a creare nel sud degli Stati Uniti, nei giorni scorsi. Divario che alle volte ha dato luogo ad autentici shocks termici.

Questo è il caso di Amarillo che è passata da +33.9°C a +2.8°C, il tutto in pochissime ore. Il poderoso calo termico è stato accompagnato persino da precipitazioni di pioggia mista a neve, con fioccate coreografiche sospinte dal freddo e forte vento, da NO e N-NO, che ha toccato picchi di ben 79 km/h, sopraggiunto all’ingresso del fronte freddo in allontanamento verso est. Molto più a nord, nello stato del Nebraska, in seno all’aria molto fredda localmente è caduta la grandine, con temperature dell’aria largamente negative. Questo è il caso di Gran Island, nel Nebraska, dove la colonnina di mercurio è scesa sotto i -2.8°C, con accumuli grandinigeni e temperatura del suolo a soli -7.8°C. Le intense precipitazioni grandinigene sono state associate a dei sistemi convettivi (annuvolamenti cumuliformi) che si sono sviluppati lungo la linea di discontinuità fra le masse d’aria fredde, in discesa dalle latitudini artiche canadese, e quelle molto più calde ed umide, in arrivo dal golfo del Messico. Ma ancora più incredibili sono gli oltre 20 pollici di neve caduti a Rapid City, nel South Dakota, in appena 24 ore di forti precipitazioni nevose, accompagnate da una fredda e sostenuta ventilazione da N-NO. Per 20 pollici di neve parliamo di circa oltre 50 cm, mezzo metro di mano bianco. Rapid City con questa tormenta di neve, fra martedì 9 e mercoledì 10 Aprile, si è cosi avvicinata al record mensile di oltre 22 pollici, caduti fra il 17 e il 18 Aprile del 1970.

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