I ricercatori della Columbia Engineering e della Boston University hanno sviluppato il primo metodo per mappare l’evaporazione a livello mondiale con stazioni meteorologiche, permettendo agli scienziati di valutare la gestione delle risorse idriche e la validazione di modelli idrologici di superficie in varie condizioni. “Questa è la prima volta che siamo stati in grado di mappare l’evaporazione in modo coerente, sulla base delle misure concrete che sono disponibili in tutto il mondo“, afferma Pierre Gentine, professore di scienze della terra e di ingegneria ambientale alla Columbia. “Questo è un grande passo in avanti nella nostra comprensione di come il ciclo dell’acqua incida sulla vita della Terra.” Il ciclo idrologico terrestre di superficie comprende le precipitazioni, il deflusso e le fluttuazioni dell’evaporazione. Gli scienziati possono misurare la precipitazione in tutto il mondo utilizzando pluviometri o dispositivi di telerilevamento a microonde, ma ora, per la prima volta, si dimostra che semplici misure di temperatura e umidità dell’aria rilevati da stazioni meteorologiche possono essere utilizzate in tutto il mondo per ottenere l’evaporazione quotidiana. L’evaporazione è una componente chiave del ciclo idrologico: ci dice quanta acqua fuoriesce dal terreno e quindi della quantità necessaria da utilizzare in una vasta gamma di applicazioni, quali l’agricoltura e la gestione delle risorse idriche, e permette inoltre di valutare al meglio le previsioni meteorologiche.
Il Prof. Gentine, che studia il rapporto tra l’idrologia e la scienza atmosferica e il suo impatto sui cambiamenti climatici, ha collaborato in questa ricerca con Guido Salvucci, professore e presidente del Dipartimento della Terra e Scienze Ambientali presso la Boston University e autore principale dello studio. Attraverso l’utilizzo di dati provenienti da stazioni meteorologiche, ampiamente disponibili in tutto il mondo, i due hanno scoperto un rapporto emergente tra evaporazione e umidità relativa che ha dato loro la velocità di evaporazione. Lo studio sarà in grado di fornire mappe giornaliere di evaporazione di tutto il mondo che permetteranno agli scienziati di valutare i cambiamenti in falda, calcolare i requisiti di acqua per l’agricoltura, e le misure sulle fluttuazioni dell’evaporazione più accurati in atmosfera. “Condividere i nostri dati con i ricercatori di tutto il mondo ci aiuterà a saperne di più sul ciclo idrologico della Terra e valutarne il trend“, aggiunge Gentine. “Un’eventuale accelerazione potrebbe notevolmente influire sul nostro clima, a livello locale, nazionale e globale“, conclude. Lo studio è stato pubblicato nell’edizione on-line del 1 Aprile del Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS), ed è stato finanziato dalla National Science Foundation.