“Hanno ragione tutti, il governatore Zaia, gli albergatori, gli assessori, tutti. Per questo noi li invitiamo a venire nella nostra sede per vedere come lavoriamo“. Il produttore esecutivo del centro Epson Meteo non ci sta a essere messo nel calderone degli “impostori” e così Luigi Latini rilancia: “Serve una regolamentazione, c’è troppa inesperienza, non tutti possono fare le previsioni“.
La polemica è ‘esplosa’ nei giorni scorsi, subito dopo il lunedì di Pasquetta. Il mondo del turismo, da Rimini al Veneto, è sceso in campo contro le sbagliate previsioni del Ponte di Pasqua: tradizionale ‘calcio d’inizio’ della stagione delle vacanze, che stavolta deve fare i conti con i mancati introiti segnati dalle disdette ‘last minute’. A muovere i primi passi sono gli albergatori di Rimini che hanno subito contatto gli avvocati. “Il danno – spiega il presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis – è pesantissimo. Se facciamo un conto ‘della serva’, considerando 30 persone ad albergo per 2 giorni per 300 alberghi ad una media di 45 euro,direi che siamo sugli 800.000 euro; con l’indotto sul territorio si arriva sul milione di euro”. A questo si è aggiunta anche la ‘moderata’, si fa per dire, decisione del governatore del Veneto, Luca Zaia, che si dice pronto a “oscurare le previsioni meteo per il Veneto nei siti che forniscono questo servizio”, oltre a valutare le richieste di danni se i gestori di questi siti continuano su questa strada”.
E allora, dal centro Epson Meteo, arriva una controproposta: “Sediamoci tutti intorno a un tavolo – spiega Luigi Latini – noi di Epson, gli altri siti, il governatore Zaia, gli assessori e capiamo cosa di deve fare“. Il problema sollevato dal produttore esecutivo di Epson è uno: “Tutti potrebbero fare previsioni, aprirsi un sito e sparare la qualunque. E questo è un danno per la credibilità di chi lavora seriamente. La soluzione è una regolamentazione, non un casta – precisa – ma una serie di norme alle quali attenersi per mettere su un portale serio di previsioni“. Ad esempio? “Servirebbe almeno un direttore responsabile laureato in fisica dell’atmosfera, un modello fisico matematico proprio (una sorta di database, ndr), acquistare i dati ufficiali, certificati, che vengono dall’Inghilterra e avere un meteorologo che sappia leggere questi dati“. Insomma, non tutti sono uguali. Ed è per questo che Latini non vuole passare per il lestofante di turno: “Venite a trovarci – insiste – vedete come lavoriamo e poi decidete“.