
L'esteso fronte freddo che si sposta verso gli stati dell'East Coast, dispensando rovesci e temporali
Nei giorni scorsi una forte ondata di maltempo ha colpito il nord degli Stati Uniti, con forti rovesci, temporali e persino delle nevicate fino a bassissima quota sugli stati centro-occidentali. Tutto per colpa del transito di un profondo ciclone extratropicale che è stato alimentato da una intensa avvezione fredda, scivolata dal Canada occidentale lungo il margine occidentale della circolazione ciclonica. Al contempo, più ad est, fra le pianure centrali e l’East Coast, la risalita di masse d’aria molto umide e calde dal golfo del Messico, con una accesa ventilazione meridionale risalita fino al confine canadese, ha contribuito ad esacerbare il “gradiente termico orizzontale” al traverso del fronte freddo avanzante, creando l’ambiente ideale per lo sviluppo, in seno al settore caldo pre-frontale (davanti il fronte freddo), di imponenti “Clusters temporaleschi” e sistemi convettivi a mesoscala che hanno raggiunto delle dimensioni davvero considerevoli, dando la stura a forti rovesci e temporali piuttosto intensi, come quelli che mercoledì hanno colpito il settore nord-occidentale dell’Illinois e l’area di Chicago, dove si sono verificate delle precipitazioni torrenziali che l’hanno messa sott’acqua. Fra il pomeriggio e la serata di mercoledì 17 Aprile 2013 la città di Chicago è stata colpita da un enorme ammasso temporalesco che ha dispensato forti rovesci temporaleschi, accompagnati da una consistente attività elettrica, elevati indici di rain/rate e da improvvisi colpi di vento.

L'immagine radar del nubifragio che ha inondato Chicago, si notano i massimi picchi precipitativi sul nord-ovest dell'Illinois
Durante l’irrompere del forte nubifragio temporalesco il vento nei bassi strati si era orientato da NE e da Est, ruotando bruscamente da N-NE e N-NO nella fase clou dei fenomeni, allorquando la visibilità orizzontale è scesa sotto 1 km, mentre la temperatura si è spinta sotto la soglia dei +8°C +7°C. La zona a nord di Chicago e l’Illinois nord-occidentale, nel giro di 12 ore, sono stati martellati da una autentica precipitazione torrenziale che ha inondato molti quartieri della famosa “Windy City” (come viene definita Chicago negli States), creando molti danni e ingenti disagi. Sul finire dell’eccezionale evento precipitativo l’aeroporto Ohare di Chicago ha accumulato oltre 5.85 Inches, corrispondenti a circa 148.6 mm di pioggia. Ma le immagini trasmesse dal radar hanno messo in evidenza come nel settore nord-occidentale dell’Illinois l’accumulo pluviometrico complessivo ha ampiamente superato il muro dei 7-8 Inches. Parliamo di apporti davvero molto consistenti, fra i 180 mm e i 200 mm, nell’area appena a nord della città di Chicago. Non è un caso se gli allagamenti più consistenti si siano verificati proprio sul nord dell’Illinois e sui quartieri più settentrionali di Chicago, una delle più grandi città degli Stati Uniti. Il forte nubifragio che ha determinato l’inondazione lampo su Chicago ed il nord dell’Illinois sarebbe stato alimentato dal passaggio, nella media troposfera, di un flusso d’aria piuttosto mite e umido che ha invaso il settore pre-frontale, nel tratto antistante l’esteso fronte freddo avanzante da est, verso il Middle-West.
Gli accumuli archiviati nella serata di mercoledì 17 Aprile, con picchi di ben 200 mm poco a nord di Chicago, e di circa 148 mm nei pressi dell’aeroporto internazionale, si avvicinano al record assoluto di massimo accumulo nelle 24 ore. Fino ad oggi, sull’area di Chicago, resiste il record pluviometrico assoluto stabilito fra il 13 ed il 14 Agosto del 1987, quando in meno di 24 ore sulla “Windy City” caddero ben 9.35 Inches di pioggia, ossia ben 237.5 mm. In quei giorni la città di Chicago fu colpita da un intenso “flash flood” che la mise sott’acqua. Da allora, nelle 24 ore, non si sono registrate precipitazioni più intense, sopra i 9 Inches. L’intensa precipitazione torrenziale ha provocato la rapida piena del fiume Des Plaines, sul lato est di Chicago, che si è notevolmente ingrossato. La piena del fiume Des Plaines ha rischiato di buttare sopra le acque del lago Michigan parecchi esemplari di Carpa asiatica, un pesce d’acqua dolce, presente nel Des Plaines, molto invasivo. Alcuni di questi esemplari di Carpa asiatica, se finissero nel lago Michigan, rischiano di avere un impatto devastante, nel vero senso della parola, sull’ industria della pesca dei Grandi Laghi, creando notevoli problemi anche di carattere economico.
Intanto il fronte freddo, dopo aver attraversato molto rapidamente gli USA centrali, si sta ora dirigendo verso l’East Coast, portando forti rovesci e temporali che accompagneranno l’ingresso dell’aria fredda post-frontale verso gli stati della costa atlantica. Più ad ovest, le masse d’aria molto fredda che fanno seguito al fronte freddo, lungo il margine occidentale della profonda circolazione depressionaria, stanno producendo delle nevicate, a carattere sparso, che dal Colorado si sono successivamente estese al Nebraska, Kansas, Iowa, nord del Missouri, fino all’Illinois, sud del Wisconsin e nord dell’Indiana. Negli stati del sud-est, invece, il transito del fronte freddo, seguito da masse d’aria piuttosto fredde che tenderanno ad incunearsi sotto l’aria calda e molto umida, scalzando quest’ultima bruscamente verso l’alto, verrà accompagnato dalla formazione di una lunga “Squall line” frontale, in grado di produrre forti rovesci di pioggia, grandinate e colpi di vento, fra il New England ed il nord della Florida. Il maltempo che interessa gli USA si attenuerà non prima del pomeriggio odierno, quando l’enorme fronte freddo si allontanerà sull’oceano Atlantico, con le fredde correnti occidentali a seguito che determineranno un brusco calo termico su tutta l’East Coast.