La caccia alle onde gravitazionali, sorta di increspature nello spazio-tempo previste dai modelli teorici ma finora mai osservate sperimentalmente, e’ aperta da decenni. Ora, un gruppo di fisici della Stanford University propone un metodo di rilevazione di queste “rughe” cosmiche che si basa sulla natura quantistica degli atomi. Le onde gravitazionali sono una coneguenza della Teoria della relativita’ Generale di Einstein: i corpi con masse poderose, come i buchi neri, alterano a causa della gravita’ lo spazio tempo che li circonda, creando onde gravitazionali che dovrebbero essere percepibili anche dalla Terra. Uno dei metodi per “avvertire” queste onde e’ la cosiddetta interferometria laser di LIGO (Laser Interferometer Gravitational Wave Observatory) ad esempio, un sistema che comprendere tre rivelatori in Louisiana e a Washington. Un metodo di rivelazione sofisticato che, tuttavia, e’ sensibile al cosiddetto “rumore” del laser. Gli scienziati, nell’articolo comparso su Physical Review Letters, propongo di usare atomi al posto del laser, sfruttando essenzialmente la concezione quantistica di atomo come nube, piuttosto che come una biglia compatta. “Se un’onda gravitazionale vola attraverso questo interferometro atomico, le due meta’ dell’atomo accelereranno l’una rispetto all’altra”, ha spiegato Peter Graham, autore dello studio.