La siccità non sta concedendo tregua alle Isole Marshall (Oceania), dove le scarse precipitazioni in una delle comunità oceaniche più remote del mondo, stanno portando ad una situazione umanitaria precaria per migliaia di persone. La pioggia, specie nelle isole del nord, quasi non cade dalla fine dello scorso anno, ed il governo locale è stato costretto a dichiarare lo stato di emergenza con razionamenti vari per preservare le forniture. E’ allarme per la vegetazione locale, ma il pensiero è ora rivolto a 3200 persone che si trovano a dover affrontare anche carenze di cibo. Alcune famiglie vivono con una razione pari a meno della metà di quella consentita dalla norma internazionale per le esigenze idriche di emergenza, che si rivela un precursore di gravi condizioni di salute. Navi messe a disposizione dall’Agenzia degli Stati uniti per lo Svilippo Internazionale (USAID), stanno trasportando contenitori pieni d’acqua e kit igienici per le 567 famiglia più colpite. L’isola messa peggio è quella di Mejit, dove 3700 persone non possono usufruire dell’acqua potabile e cercano di sopravvivere attraverso il liquido dissetante offerto dai cocchi. Gli Stati Uniti e il governo australiano hanno annunciato questa settimana 100.000 dollari in borse di aiuti di emergenza. Ai problemi di questa gente si sommano i cambiamenti climatici, visto che l’innalzamento dei mari previsto per i prossimi anni, obbligherà i residenti all’esilio.