Il cielo di Pechino e’ uno dei piu’ inquinati del pianeta e questo rende l’inquinamento atmosferico uno dei problemi piu’ sentiti in Cina. Per questo il 9 maggio una delegazione del Casc (l’agenzia spaziale cinese) sara’ in Italia per incontrare il presidente del Cnism (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze Fisiche della Materia). Al centro dell’incontro ci saranno i Lidar, anche detti radar atmosferici, dispositivi nei quali un raggio laser viene utilizzato per scandagliare l’atmosfera e ottenere informazioni sulla sua composizione con particolare riferimento alla presenza di sostanze inquinanti, di micropolveri, di sabbia, di emissione vulcaniche. A monte di questo incontro ci sono i rapporti gia’ ampiamente avviati tra il Cnism e i ricercatori cinesi nel campo dei Lidar atmosferici. Una collaborazione che e’ stata formalizzata dalla creazione di un centro congiunto di ricerca italo-cinese nel campo del telerilevamento laser. Il Cnism ha gia’ fornito un primo prototipo di Lidar a una delle divisioni del Casc, il Brit (Beijing Research Inistitute of Telemetry). I risultati ottenuti con questo primo prototipo hanno convinto le autorita’ cinesi a commissionare una prima serie limitata di questi strumenti con lo scopo di creare una prima rete di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico che, una volta messa a punto, si vorrebbe estendere a tutto il territorio cinese.