E’ stato il più grande uragano atlantico mai registrato, con venti che coprivano un’area di 1800 Km. La sua furia ha causato inondazioni, devastato strutture, lasciato migliaia di cittadini senza tetto, causato tempeste di neve, ucciso 253 persone (oltre a 15 dispersi), per un bilancio totale di oltre 65 miliardi di dollari di danni. Sono gli inquietanti numeri dell’uragano Sandy, soprannominato “l’uragano”, che nello scorso mese di Ottobre ha devastato la Giamaica, Cuba, Bahamas, Haiti, la Repubblica Dominicana e la costa orientale degli Stati Uniti, raggiungendo persino la Regione dei Grandi Laghi e il Canada orientale. In Giamaica il 70 per cento dei residenti rimase senza elettricità, mentre soltanto negli States la tempesta interessò 24 stati, tra cui l’intera costa est dalla Florida al Maine e a ovest attraverso i monti Appalachi nel Michigan e Wisconsin, con danni particolarmente gravi in New Jersey e New York. A distanza di sei mesi, i danni rilasciati dal landfall del ciclone post-tropicale sono ancora visibili lungo la East Coast, come testimoniano le eloquenti immagini mostrate a corredo dell’articolo.
Intanto, com’era prevedibile, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha recentemente annunciato che “Sandy” è stato ritirato dalla lista ufficiale dei nomi degli uragani e delle tempeste tropicali nel bacino dell’Oceano Atlantico. L’elenco dei nomi degli uragani per il bacino atlantico (che comprende i Caraibi e il Golfo del Messico) è organizzato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), con liste compilate ogni 6 anni. Dopo questo lasso temporale, i nomi potrebbero ripetersi, tranne per quegli eventi così estremi da rappresentare eventi unici nella storia della meteorologia. Quando una tempesta tropicale o un uragano provoca ingenti perdite umane, infatti, sarebbe poco rispettoso nei confronti dei parenti delle vittime e delle vittime stesse riutilizzare la stessa denominazione. In un comunicato, il National Hurricane Center (NHC) ha riferito che Sandy è il 77° nome di una tempesta atlantica ad essere in pensione dal 1954 e nel 2018, verrà sostituito con “Sara”. L’uragano Sandy si è tristemente piazzato al secondo posto tra le tempeste più costose della storia degli States, secondo soltanto all’uragano Katrina.
La ricostruzione è già cominciata, ma non sarà un’impresa facile. I costi sono elevatissimi e non sono pochi i grattacapi a cui i governi devono far fronte. Nel mese di Gennaio, tuttavia, il Congresso degli Stati Uniti ha dato il via libera allo stanziamento di una cifra pari a 50,5 miliardi di dollari di aiuti per le vittime e la ricostruzione degli edifici, che seppur stanziati con ritardo, permetteranno di restituire una vita normale alle vittime di questa furia della natura. Sei mesi dopo, la devastazione di Sandy è ancora visibile e le comunità stanno ancora lottando per rialzarsi, ma siamo certi che la forza di volontà della cittadinanza prevarrà anche questa volta. Il New Jersey non ha perso la speranza di tornare a ciò che era e già si pensa alla prossima stagione estiva. Lo spirito è quello giusto.