Si lavora in maniera febbrile, ormai da giorni, su argini e banchine del Danubio e di altri affluenti in Ungheria, per scongiurare il rischio di gravi inondazioni che potrebbero essere generate dall’onda di piena del fiume. Il maltempo e le inondazioni dei giorni scorsi, considerati tra i peggiori dell’ultimo decennio, hanno gia’ provocato gravi devastazioni in Austria, Germania e nella Repubblica ceca, mentre in Ungheria il Danubio ha raggiunto livelli record nella parte occidentale del paese. “E’ ormai chiaro – ha detto il primo ministro Viktor Orban, che ha trascorso la notte in un accampamento militare nei pressi della citta’ di Gyor – che ci troviamo di fronte alla peggiore inondazione di tutti i tempi”. A Budapest, l’ondata di piena e’ attesa per lunedi’, con un livello previsto di 8,85 metri, vale a dire oltre il doppio del livello che si rileva abitualmente in questo periodo dell’anno e circa 25 centimetri di piu’ del record stabilito nel 2006. Oltre 10 mila persone, tra cui molti militari, hanno lavorato tutta la notte per rafforzare gli argini lungo circa 700 chilometri del corso del Danubio. Tre citta’, a nord di Budapest, sono state tagliate fuori dal livello dell’acqua e circa 500 persone sono state evacuate dalle loro abitazioni. A chi e’ rimasto, i soccorsi e i viveri arrivano per barca o per via aerea. Nel nord-est del paese e’ stato imposto il divieto di sorvolo per permettere a elicotteri e piccoli aeromobili di partecipare alle operazioni di salvataggio. Il premier Orban si e’ detto fiducioso per il migliorare della situazione meteo, gia’ avvenuto in Austria e Germania e che dovrebbe avvenire nel corso del fine settimana anche in Ungheria. Le inondazioni hanno finora causato almeno 12 vittime e causato l’evacuazione di massa nei paesi coinvolti.