
Si nota l’enorme bolla di caldo che avvolge le aree lungo le latitudini sub-tropicali, con valori di oltre +30°C alla quota di 850 hpa
La forte ondata di calore che nei giorni scorsi ha arroventato l’intero territorio libico, facendo schizzare di colpo i termometri fino alla soglia dei +50°C a Marada (+49.9°C per la precisione), ora si sposta verso est, facendo tappa in Egitto e lungo le coste del mar Rosso centro-settentrionale. Nella giornata di ieri la calura si è fatta davvero feroce in molte località dell’Egitto centro-settentrionale, dove si sono sfondati i +47°C +48°C all’ombra. Queste temperature cosi estremamente elevate sono state agevolate da diversi fattori quali; soleggiamento ininterrotto per tutto il giorno, la presenza di aria estremamente secca in prossimità del suolo e il dominio di un robusto anticiclone dinamico sub-tropicale in quota, il quale oltre a rendere l’atmosfera fortemente stabile, genera intense “Subsidenze atmosferiche” (correnti discendenti) che tendono a comprimere la massa d’aria nei bassi strati, surriscaldandola ulteriormente, al punto da far impennare i termometri oltre la soglia dei +47°C +48°C, con picchi prossimi ai +49°C nelle depressioni e nei punti più infossati dell’entroterra desertico egiziano. Fra i tanti valori saliti oltre il muro dei +46°C +47°C assumono una certa importanza i +48.7°C all’ombra archiviati nell’oasi di Baharia, a circa 420 chilometri da Il Cairo, la popolosa capitale egiziana. Con i +48.7°C di ieri l’oasi di Baharia migliora il proprio record assoluto di caldo, scalzando di un decimo il valore del Giugno 1933, che rappresentava il record di caldo anteriore per la stazione. Baharia però non è nuova a simili temperature cosi elevate, pur essendo ubicata sul deserto egiziano occidentale, in uno dei luoghi più caldi del Sahara orientale. L’oasi infatti si trova all’interno di una depressione di forma ovale di circa 2000 km², circondata da monti e piena di sorgenti. Attorno ad essa sorgono diversi villaggi, il maggiore di questi è quello di Bawiti, che è anche il centro amministrativo.
In piena estate, con l’intenso soleggiamento, l’aria secchissima nei bassi strati (valori di umidità relativa fino al 6% 5%) e con il persistente regime anticiclonico sub-tropicale in quota che tende a progredire verso le latitudini mediterranee, la depressione su cui sorge Baharia tende ad arroventarsi con una certa facilità, anche se finora la stazione locale, i cui dati risalgono fino al periodo coloniali del primo dopo guerra, non ha mai sfondato la soglia dei +49°C +50°C, a differenza di altre depressioni salate presenti fra l’entroterra desertico algerino e l’Egitto, che vantano un potenziale decisamente maggiore (pur in assenza di una conformazione orografica favorevole a venti di caduta). Ma quella di ieri è stata una giornata campale, sotto l’aspetto meteo/climatico, anche per la nota località turistica di Sharm El Sheik, sul mar Rosso. Nella giornata di ieri la nota località, fino a qualche anno fa (prima della caduta del regime di Mubarak e degli scontri di piazza che ne hanno fatto il seguito) meta privilegiata del turismo internazionale, ha registrato una temperatura massima di ben +46.0°C, riuscendo ad eguagliare il proprio record assoluto.
Purtroppo la stazione di Sharm El Sheik ora trasmette solo rilevazioni orarie, quindi bisognerà attendere il dato ufficiale (con tanto di decimi) della temperatura massima registrata ieri per poter parlare di un nuovo record assoluto stracciato, come quello di Baharia. Comunque nelle osservazioni dei decenni passati il record fu di +45.0°C, prima di essere definitivamente battuto qualche anno fa da un metar di +46°C, poi di nuovo eguagliato ieri. Anche oggi il record assoluto di Sharm El Sheik rischia nuovamente di essere eguagliato, o persino battuto, visto l’insistenza nei bassi strati di una bollente ventilazione meridionale, da S-SE e Sud, che trasporterà aria molto calda dai deserti egiziani verso le coste settentrionali del mar Rosso e la penisola del Sinai, spingendo i termometri oltre i +45°C +46°C all’ombra. Per fortuna il picco di questa forte ondata di calore si dovrebbe concludere già nella giornata di domani, quando su quasi tutto l’Egitto settentrionale si verificherà un ammorbidimento dell’intensa calura per l’inserimento di moderati venti da N-NO e Nord, che dal mare a sud di Creta e dal Mediterraneo orientale spireranno verso le coste egiziane, penetrando fino all’entroterra desertico interno tramite una tesa ventilazione da N-NE e NE, richiamata dalla profonda depressione termica che in questo periodo dell’anno si origina sulla vasta regione semi-desertica del Sahel, con valori barici al suolo sotto i 1004-1002 hpa fra il Sudan e il Ciad centrale. I venti settentrionali verranno rafforzati da un graduale rinvigorimento del “gradiente barico orizzontale” fra Mediterraneo centrale e mar di Levante, inasprito dalla spinta delle propaggini più orientali dell’anticiclone oceanico verso la penisola Iberica. Ma il refrigerio si avvertirà principalmente sulle coste e nelle aree settentrionali del paese africano, mentre più a sud, in pieno deserto, persisteranno le masse d’aria “bollenti” di tipo sub-tropicale continentale che manterranno i termometri sopra la soglia dei +44°C +45°C.