Le grandi praterie centrali degli Stati Uniti tornano ad essere investite da una forte ondata di maltempo, caratterizzata dal continuo succedersi di piogge, rovesci, forti temporali, occasionali grandinate, furiosi colpi di vento e persino “tornadoes”. Tutto per colpa della persistenza di una ampia circolazione depressionaria centrata a ridosso della regione dei Grandi Laghi, con un minimo barico al suolo tuttora centrato sull’est del Wisconsin. Come da copione, la profonda depressione, mantenendo il proprio minimo principale nell’area poco ad ovest dei Grandi Laghi, sta continuando a richiamare masse d’aria molto calde, ma soprattutto umide nei bassi strati, di tipo sub-tropicale marittima continentalizzata, che dal golfo del Messico si spingono verso gli stati dell’East Coast, tramite l’attivazione di una calda e moderata ventilazione da S-SO e SO, diretta fino allo stato di New York e al Michigan. Sul bordo occidentale della circolazione ciclonica invece sta scivolando dell’aria molto più fredda e secca, proveniente dal Canada centro-occidentale, con una sostenuta ventilazione settentrionale, fra N-NO e NO, che dal North e South Dakota si versa fino all’Oklahoma e al Texas. Tale flusso freddo, interagendo con la risposta calda pre-frontale in azione più ad est, lungo l’East Coast, sta rinforzando un fronte freddo nei bassi strati, che tende a muoversi gradualmente verso est, rinnovando condizioni di marcata instabilità, con lo sviluppo di frequenti rovesci e temporali, anche di forte intensità lungo la linea di discontinuità fra le diverse masse d’aria.
Al ciclone extratropicale è annesso pure un ampio e complesso sistema frontale, nei bassi strati, che dal South Dakota e dal Wisconsin si estende fino agli stati del Kansas, Oklahoma e Arkanas, dove sta per avanzare un fronte freddo, seguito da aria decisamente più fredda e secca, in discesa dal Canada centro-occidentale, che tenderà a confluire al di sotto delle masse d’aria calde e umide, presenti sul settore pre-frontale, provenienti dal golfo del Messico. Sul bordo orientale della profonda depressione, centrata sul South Dakota, lungo il ramo ascendente della saccatura in quota, si è attivato una vasto richiamo di aria calda e umida, di matrice sub-tropicale marittima, caratterizzato da una sostenuta ventilazione meridionale nei medi e bassi strati, che dagli USA meridionali sale verso l’area dei Grandi Laghi, spingendosi fino al Michigan e al Wisconsin, dove le temperature hanno oltrepassato la soglia dei +28°C +30°C, con picchi localmente superiori. Questo esteso flusso caldo umido pre-frontale, che in queste ore sta investendo gli USA centrali fino alla regione dei Grandi Laghi e il vicino confine canadese, venendo a contatto con l’aria fredda post-frontale che fa seguito al passaggio del fronte freddo, ora al traverso del Kansas e dell’Oklahoma occidentale, sta determinando una forte instabilità atmosferica, favorendo lo sviluppo di intensi moti convettivi (correnti ascensionali) che agevoleranno la nascita di imponenti addensamenti cumuliformi, capaci di dare la stura a forti rovesci e temporali.
Proprio nelle scorse 24 ore l’avvicinamento del fronte freddo, seguito da masse d’aria piuttosto fredde e secche che si sono incuneate sotto l’aria calda e molto umida dominante nel settore pre-frontale, ha prontamente scalzato quest’ultima in modo turbolento verso l’alto, producendo gli intensi moti convettivi che hanno alimentato la formazione di rovesci e forti temporali, accompagnati da scariche elettriche, locali grandinate, intensi colpi di vento e persino qualche occasionale tornado, maggiormente probabili fra l’est dell‘Oklahoma e l’ovest dell’Arkansas, dove si è originata una “Squall line” pre-frontale che dall’Oklahoma orientale si è rapidamente estesa all’Arkansas fino al sud dell’Illinois, determinando forti rovesci e persino locali nubifragi. Durante lo spostamento verso est dalla base dei nuclei temporaleschi più forti si sono sviluppati dei forti moti rotatori, inaspriti da un intenso “Shear” del vento alle quote superiori della troposfera, che hanno generato la formazione di diversi tornado (almeno 15) e trombe d’aria che hanno colpito, nuovamente, la periferia di Oklahoma City (non lontano dal centro della città) e altre aree pianeggianti sul confinante Arkansas e nell’Illinois meridionale. Fortunatamente stavolta i tremendi vortici hanno toccato terra, sfilando su aree non densamente abitate.
Ma purtroppo non sono mancati i danni e i feriti. Sarebbero almeno sette le persone rimaste ferite in Arkansas, mentre altre due persone sono state ferite dalla caduta di un fulmine, durante il passaggio dell’immenso fronte temporalesco che precedeva il fronte freddo in sfondamento da ovest. Il maltempo, entro domani, si sposterà verso il Missouri, l’Indiana, l’Ohio e l’Illinois, estendendosi a tutta l’area dei Grandi Laghi, dove piogge, rovesci e temporali si faranno davvero frequenti, a tratti pure intensi, fra domani e la mattinata di lunedì. Nel frattempo le abbondanti precipitazioni di questi giorni hanno gonfiato i principali fiumi degli States. Il Mississippi si sta avvicinando sempre più alla soglia d’attenzione in molte località, da Burlington, nello Iowa, a Quincy, nell’Illinois. All’inizio della nuova settimana il grande fiume d’America potrebbe raggiungere il limite di guardia nella città di St. Louis, dove si temono delle locali esondazioni. In Iowa, il fiume Cedar a Cedar Falls e il fiume Iowa a Marengo, hanno già superato il limite d’attenzione, ed il loro livello continuerà a salire nelle prossime ore.