Potrebbe raggiungere i mille morti il bilancio delle vittime delle piogge monsoniche – le piu’ violente registrate da 60 anni a questa parte – e delle conseguenti alluvioni e frane nell’India settentrionale. Le vittime accertate sono oltre 600, 40mila le persone ancora isolate nella zona colpita. I soccorritori sono ora impegnati in una vera e propria corsa contro il tempo per raggiungere le persone intrappolate nelle zone piu’ devastate dalle frane e dalle inondazioni nel timore che nuove piogge si abbattano sulla zona.
Le operazioni di soccorso per raggiungere le migliaia di persone ancora isolate nelle montagne dello Stato settentrionale indiano di Uttarakhand continuavano oggi, nonostante la pioggia, mentre ad aggravare la tragedia di oltre 1.000 morti sono giunte preoccupanti notizie di stupri e di sciacallaggio. Il quotidiano Hundustan Times riferisce oggi che una turista indiana e sua figlia bloccate in un villaggio nella zona di Gaurikund della valle di Kedarnath sono state stuprate e uccise ieri. E che anche un’altra donna, originaria del Bihar, e’ stata violentata da sconosciuti.
Ma c’e’ di piu’, gli autori di questi crimini secondo il giornale avrebbero assassinato in una foresta tre fratelli, proprietari di alcuni muli, per aver riferito l’accaduto alla polizia, rubando loro anche una ingente somma di denaro. Inoltre, accanto a questa orrenda vicenda si moltiplicano le segnalazioni di azioni di sciacallaggio nei confronti di persone bloccate e perfino di cadaveri a cui vengono mozzate le dita per rubare anelli ed oggetti preziosi. In questo ambito la polizia di Ukhimath, conclude il giornale, ha arrestato almeno una persona trovata in possesso di molto denaro e di oggetti preziosi appartenenti a persone o cadaveri derubati. Una fonte della polizia ha confermato l’arresto dichiarando che ”la persona in questione sostiene di essere un sadhu (induista asceta)”.