Sebbene sia molto isolata, e “alla fine” del mondo, l’Antartide è uno dei continenti più determinanti della Terra: influenza le temperature, il clima e gli oceani dell’intero globo. Ma l’Antartide è anche una dei territori più enigmatici, incredibilmente remota, estremamente inospitale e ricoperta da uno strato di ghiaccio spesso almeno 2 km. E mentre la temperatura globale continua a salire, il futuro del ghiaccio in Antartide costituisce una grande preoccupazione per gli scienziati, e, per sapere esattamente come si comporterebbe il ghiaccio al mutare delle condizioni ambientali, hanno bisogno di scoprire “cosa c’è sotto”.
Ed è qui che interviene la British Antarctic Survey, che è riuscita a fornire una mappa di ciò che giace sotto lo strato ghiacciato del continente più a sud in assoluto.
Un nuovo dataset, chiamato Bedmap2 rappresenta un miglioramento della raccolta di dati Bedmap prodotta oltre 10 anni fa: i ricercatori hanno inserito materiale ottenuto grazie al satellite NASA ICESat (Ice, Cloud and Land Elevation Satellite) e alla missione NASA IceBridge.
Bedmap2, come Bedmap, è una raccolta di tre tipi di dati – elevazione superficiale, spessore del ghiaccio e topografia dello strato roccioso – ma risulta essere molto più preciso nella risoluzione, copertura e nella raccolta dati superficiali e non, col prezioso contributo delle rilevazioni GPS.
I ricercatori hanno a questo punto utilizzato la grafica computerizzata per rappresentare mediante modelli matematici come lo strato di ghiaccio risponderebbe a cambiamenti dell’oceano e della temperatura.
“Per simulare accuratamente la risposta dinamica delle lastre di ghiaccio al mutamento delle condizioni ambientali, come la temperatura o l’accumularsi della neve, dobbiamo conoscere la forma e la struttura dello strato di roccia al di sotto di quello di ghiaccio molto dettagliatamente,” afferma Michael Studinger, scienziato del progetto IceBridge al Goddard Space Flight Center della NASA.
Sapere come appare lo strato di roccia è necessario perché caratterizza il modo in cui il ghiaccio si accumula e si muove: fluisce più velocemente se la pendenza è maggiore, mentre un terreno irregolare può rallentarlo o addirittura bloccarlo temporaneamente.
“Si tratta di una risorsa importante per la prossima generazione di studiosi, oceanografi fisici e geologi strutturali,” dichiara Peter Fretwell, scienziato della British Antarctic Survey e autore principale.