La Nuova Zelanda e l’Isola del Sud in particolare sta tutt’ora affrontando una delle peggiori nevicate della sua storia, nonostante siamo ancora a fine giugno, appena all’inizio dell’inverno australe (come se da noi nell’emisfero nord fossimo a fine dicembre, e non certo in pieno inverno!)
Un gran numero di professionisti è al lavoro in risposta alla distruzione lasciata dietro di sé da un sistema tempestoso che si è soffermato sul Paese tra giovedì e venerdì creando danni nell’Isola del Sud e nella zona di Wellington: circa 1500 abitanti della città sono rimasti senza energia elettrica nella giornata di giovedì a causa dei venti forti che hanno raggiunto i 200 km/h; a Christchurch le piogge persistenti hanno dato luogo a inondazioni. Le zone più colpite sono state Otago, Canterbury e Marlborough, specialmente al di sopra dei 400 metri.
Al momento, la situazione è in leggero miglioramento nella zona collinare e montuosa dell’Isola del Sud.
“Le comunità rurali si stanno dando una mano l’una con l’altra, aiutandosi ad accumulare scorte di cibo e acqua,” afferma il Ministro per l’Agricoltura neozelandese, “ed è stato inoltre richiesto l’aiuto dei volontari per raccogliere e creare percorsi attraverso la neve. In alcuni luoghi la neve ha superato il metro.“
La neve ha continuato a cadere incessantemente fino a sabato sera in molte aree e le autostrade sono state riaperte solo domenica sera e unicamente ai mezzi con le catene.
“Moltissime fattorie non hanno mai visto né affrontato questo genere di eventi. La nevicata è stata simile a quella del 1992, che è stata l’ultima volta in cui si è verificato un evento di tali proporzioni,” afferma il Ministro.