”Pianificando”. E’ in questo modo che secondo il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, a Perugia per partecipare al seminario di Anci Umbria su ”Programmi regionali e linee guida per la pianificazione comunale e intercomunale di protezione civile”, si affrontano le emergenze legate al maltempo o al caldo. ”Se, come spesso mi capita di sentire, all’esito delle disgrazie o delle calamita’ – ha aggiunto – che il tema e’ quello della previsione vuol dire che non si e’ capito nulla. La previsione per sua natura ha un approccio probabilistico quindi puo’ essere minore o maggiore la probabilita’ che gli eventi accadano, peraltro per gli eventi estremi la possibilita’ di prevederli e’ molto, molto limitata: mi riferisco a quelle che volgarmente vengono chiamate ‘bombe d’acqua’ o alle grandinate o alle trombe d’aria“. “In questi casi, come in tutti quelli che riguardano calamita’, sciagure o quant’altro, la vera differenza la fa la pianificazione. Se si e’ pianificato prima – ha concluso Gabrielli – se si hanno aggiornati i piani di protezione civile non e’ che si evitano gli eventi, perche’ si avranno comunque, ma sara’ diversa la gestione degli esiti e il computo dei danni che si sono patiti”.