Le acque del Danubio hanno cominciato a ritirarsi, dopo che nella notte tra ieri e oggi hanno raggiunto il picco record di 8,91 metri a Budapest. Alle prime luci dell’alba di stamani, tuttavia, erano scese a 8,88 metri. Le barriere che sono state allestite con un lavoro febbrile nei giorni scorsi hanno tenuto bene. Per permettere alle auto di soccorso di accedere più facilmente ai punti chiave, il sindaco della capitale Istvan Tarlos ha vietato la circolazione degli abitanti sulle principali arterie della capitale, chiudendo anche gli accessi ai ponti che collegano le due parti della città, Pest e Buda.
Il primo cittadino ha inoltre chiesto agli abitanti di lasciare a casa le loro automobili e di evitare di recarsi nella capitale in macchina il più possibile. Tarlos ha chiarito che le dighe hanno tenuto bene e che la situazione è stata “normalizzata”. Grazie alla decrescita delle acque, la strada numero 11, che unisce Budapest al nord del paese ed è una delle principali vie di circolazione dell’Ungheria, è stata riaperta. Problemi contenuti alle fabbriche di automobili che si trovano lungo il Danubio, Suzuki a Estergom e l’Audi a Gyor in particolare. La prima ha dovuto fermare la produzione oggi, non per i danni subiti dalle inondazioni, ma perché i dipendenti non erano in grado di accedere alla zona a causa delle strade chiuse nella regione. “Le autorità ora volgono la loro attenzione dal nord del paese alle aree che si trovano a sud della capitale”, ha spiegato il primo ministro Viktor Orban in una conferenza stampa. Budapest, comunque, sarà fuori pericolo mercoledì. La notizia migliore è che non ci sono stati, per le inondazioni, né morti né feriti.