Con il passaggio della tropical storm “Andrea”, tra l’Atlantico e la fascia caraibica, è appena iniziata la stagione degli uragani e delle tempeste tropicali. Come atteso la tempesta tropicale, pur presentando una struttura molto sbilenca a dispetto di una classica perturbazione tropicale, nella nottata fra giovedì 6 e venerdì 7 Giugno ha effettuato il “landfall” sulla Florida settentrionale, poco a nord di Tampa, con una estesa banda di nubi temporalesche che ha scaricato intensi e persistenti rovesci di pioggia, contraddistinti da elevati indici di rain/rate e fulminazioni. In diverse località, fra il nord della Florida e il South Carolina, i grossi annuvolamenti cumuliformi sono riusciti a scaricare oltre 100-120 mm di pioggia in meno di 24 ore. Nella giornata di ieri, spostandosi verso nord-est, fra Georgia, South e North Carolina, i rimasugli di “Andrea” hanno apportato piogge veramente torrenziali, con accumuli giunti fino alla soglia dei 5-6 Inches, attorno i 100-150 mm d’acqua. Finora il massimo accumulo pluviometro legato al passaggio di “Andrea” si è registrato a Pine Ridge, nel North Carolina, dove sono caduti ben 6.5 Inches di pioggia, ossia 165.1 mm. Un accumulo a dir poco rilevante. Difatti, nelle ultime 24 ore, le grosse bande nuvolose cumuliformi associate ai resti della tempesta tropicale sono risalite fino al South e North Carolina, dando la stura a piogge battenti, rovesci e temporali, localmente anche di moderata o forte intensità. Ma ancora più inusuali sono state le tante trombe d’aria che si sono formate in seno ai nuclei temporaleschi prodotti dalla perturbazione tropicale, ancora colma di aria calda e molto umida.
Ambiente adatto per lo scoppio dei temporali e di sistemi convettivi più organizzati, capaci di dare luogo a fenomeni particolarmente intensi e addirittura eventi vorticosi, come trombe d’aria e waterspouts. Per ora se ne sono avvistate ben 11, un numero davvero rilevante per una tempesta tropicale, in rapida declassamento a depressione tropicale, con un considerevole moto rotatorio a carattere chiuso. Caratteristiche tipiche per le perturbazione di tipo tropicale che presentano peraltro condizioni d’instabilità “barotropica” (minimo barico perfettamente concentrico alle varie quote). Nelle ultime ore, l’intensa banda temporalesca che ha scaricato forti rovesci di pioggia in una larga fetta del North Carolina, avrebbe pure prodotto un piccolo tornado nei pressi di Hubert. Fortunatamente solo una delle trombe d’aria generata da “Andrea” ha causato dei danni, interessando un campo coltivato, nei pressi di Palm Beach County. In realtà una parte degli ex uragani o delle vecchie tempeste tropicali che impattano sugli USA meridionali, procedendo verso nord, prima di dissiparsi in depressioni dalle caratteriste sub-tropicali o pienamente extratropicali, a causa del crescente “Wind Shear” indotto dall’aggancio delle “Westerlis” (i venti occidentali) che dominano alle medie latitudini, tendono a generare trombe d’aria, in qualche occasione persino dei tornado che si accompagnano ai temporali annessi alla circolazione depressionaria tropicale.
Ora “Andrea”, proseguendo verso la Virginia e il New England, perderà tutte le sue originarie caratteristiche tropicali, trasformandosi in una circolazione depressionaria extratropicale, pur presentando ancora tanta umidità al suo interno che favorirà piogge battenti e insistenti su quasi tutta l’East Coast, fino al confine meridionale canadese. Le precipitazioni più intense si verificheranno lungo il versante orientale dei monti Appalachi. Nel frattempo, spostando lo sguardo sull’Atlantico tropicale, si nota il passaggio di una prima “tropical wave” disorganizzata in pieno oceano, a metà strade fra le coste africane e le Piccole Antille. Ma i forti temporali legati a questa “tropical waves” verranno prontamente tranciati dal forte “Wind Shear verticale”, atteso in decisa intensificazione a partire dalle prossime 24 ore su quasi tutto l’Atlantico tropicale e l’area caraibica, con velocità davvero ragguardevoli in quota per il periodo. Questi forti venti occidentali in alta troposfera impatteranno sulle sommità delle nubi temporalesche della “tropical wave”, iniziando a disgregarla ancora prima di approssimarsi ad est delle Piccole Antille. Il “Wind Shear” rimarrà intenso per i prossimi cinque giorni, rendendo improbabile lo sviluppo di perturbazioni tropicali organizzate sull’area atlantico-caraibica. Questa “tropical wave”, prima di indebolirsi, probabilmente riuscirà a scaricare abbondanti piogge accompagnate da sostenute raffiche di vento nel tratto di oceano a nord-est delle Piccole Antille nel corso della giornata di lunedì.