Continua lo stato di emergenza in Europa dopo le drammatiche inondazioni che hanno devastato molti stati dell’Europa centrale, fra Germania meridionale, Repubblica Ceca e Austria. Ora l’attenzione è tutta concentrata sulla piena del Danubio, il grande gigante d’Europa, notevolmente ingrossato dalle piene degli affluenti in discesa dalla regione alpina. Dopo aver attraversato i vari stati dell’Europa centrale la lunga onda di piena del Danubio si muove indisturbata verso l’ampia foce del mar Nero, attraversando i vari paesi dell‘Europa centro-orientale, fra Balcani e bacino del mar Nero. Nelle ultime ore la piena è transitata sull’Ungheria, passando dalla capitale Budapest, dove è stato stabilito pure il nuovo record storico di massima portata. Difatti, proprio attorno al centro storico della capitale ungherese, il Danubio ha raggiunto un livello record di 8,83 metri, superando di ben 20 centimetri il vecchio record del 2006. Un dato veramente molto considerevole, portandosi di poco sotto la fatidica soglia dei 9 metri. Il fiume si è di colpo gonfiato, divenendo piuttosto minaccioso e irruento. Le dighe di protezione fortunatamente stanno tenendo bene la piena e i volontari della protezione civile ungherese stanno continuando a lavorare incessantemente nell’ovest e nel nord-ovest dell’Ungheria, per tentare di arginare l‘avanzata dell‘onda di piena. “Ci aspettano due giorni molto intensi“, ha detto il premier ungherese, Viktor Orban. In molte aree del paese vige lo stato di allerta, specie in quelle cittadine e nei piccoli villaggi che sorgono a ridosso del grande fiume.
Nel centro abitato di Mecser, a 150 chilometri a ovest della capitale, sono decine i volontari impegnati a rinforzare gli argini per impedire l‘esondazione. Il villaggio di Mecser fu inondato completamente durante la drammatica inondazione del 1954. Ora il livello dell’acqua è praticamente lo stesso di allora, ma le dighe sono tenute in condizioni molto migliori, ed il lavoro incessante dei volontari della protezione civile ungherese dovrebbe impedire il peggio. Nel villaggio di Györujfalu invece è stata disposta l’evacuazione della popolazione, a causa di uno smottamento che ha indebolito gli argini, creando un elevata criticità per possibili esondazioni. Salvo qualche eccezionale finora la tenuta delle dighe e degli argini indica che pian piano il peggio sta per passare, anche se per dovute precauzione lo stato d’attenzione rimarrà attivo ancora per altre 24 ore. Nei prossimi giorni l’imponente onda di piena del Danubio, dopo aver lasciato l’Ungheria, stabilendo il nuovo record su Budapest (che ne esce senza troppi danni), proseguirà verso una piccola parte della Serbia, dirigendosi su Bulgaria, Romania, Moldavia e Ucraina, prima di sfociare con grande impeto lungo le foci del mar Nero, scaricando su questo un enorme mole di detriti fluviali e materiale di risulta (fra cui sostante inquinanti raccolte durante il passaggio sull’Europa centro-orientale) che intorbideranno le acque di tale bacino per molti giorni, creando delle chiazze di sedimenti ben visibili dalle immagini satellitari.