Archiviata la prolungata fase fresca e instabile l’Italia si appresta a fare i conti con la risalita della prima vera ed organizzata onda di calore dell’estate. In realtà non si tratta della prima ondata di calore, visto che fra Aprile e la prima parte di Maggio altre importanti ondate di calore, accompagnate da imponenti nuvole di polvere sahariana, avevano colpito le nostre regioni meridionali, in seno a ben più organizzati flussi pre-frontali messi in moto dall’affondo di lunghe saccature, il cui asse principale si pronunciava in direzione della Spagna e del Mediterraneo centro-occidentale, seguendo un copione già consolidato dalla precedente stagione invernale. Al momento sullo scacchiere euro-atlantico il flusso zonale principale sta presentando un fisiologico abbassamento di latitudine, fino al 45° parallelo, presentando un ampio asse disteso lungo i paralleli (direzione media ovest à est) che dall’Atlantico si allunga verso il nord della Spagna, la Francia e l’Europa centrale. Tra domani, ma soprattutto nella giornata di domenica, il ramo principale del “getto polare”, che scorre sopra l’Atlantico del nord, comincerà gradualmente a rallentare e ad ondularsi, per l’aumento del campo del geopotenziale (massimi di 594 Dam sull’Atlantico occidentale) in quota nel tratto di oceano ad ovest delle Azzorre.
L’ampia ondulazione del “getto polare” in mezzo all’Atlantico settentrionale farà assumere a quest’ultimo una maggiore componente meridiana, che contribuirà a sospingere ulteriormente verso sud la modesta depressione che al momento insiste attorno le Isole Britanniche, con l’affondo di aria più fredda, dalle latitudini sub-polari, fin verso l’Atlantico portoghese e la penisola Iberica. L’affondo di questa ondulazione fredda ciclonica (saccatura) ad ovest delle coste del Portogallo e della Spagna, con l’abbassamento di latitudine del minimo depressionario a sud-ovest dell’Irlanda, innescherà poco più ad est la conseguente risposta calda pre-frontale dall’arroventato entroterra desertico nord-africano, per l’istabilizzazione del ramo più meridionale del “getto polare”, all’altezza della Spagna e della Francia, pronto a disporre verso nord-est il proprio asse all’altezza del Mediterraneo centro-occidentale. Questa rimonta di masse d’aria più calde e secche, d’origine sub-tropicale continentale, lungo il bordo più orientale dell’ondulazione ciclonica diretta verso l’Atlantico portoghese, favorirà, nel corso della giornata domenicale, la graduale risalita sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo del promontorio anticiclonico sub-tropicale, da giorni consolidato fra l’entroterra desertico algerino e l’ovest della Libia, il quale verrà alimentato dallo sviluppo della classica ”avvezione di spessore” che caratterizza le ondate di calore.
Per “avvezione di spessore” s’intende un flusso di aria piuttosto calda e secca, ben strutturato nei medi e bassi strati, che comincia a crescere di quota, interessando gli strati medi e superiori della troposfera. Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa), coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione). L’aumento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tendono a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme). Il rialzo del geopotenziale in quota, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, sempre che non vi siano intrusioni fredde nell’alta troposfera dai quadranti sud-occidentali o occidentali (spesso responsabili dello scoppio improvviso dei violenti temporali pre-frontali che salgono il ramo ascendente di una saccatura o di una giovane ciclogenesi), favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, vuoi anche per il contributo dell’insolazione che della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali.
Da qui tende a svilupparsi la cosiddetta onda mobile di calore (“heat waves” in inglese) che s’innesca lungo i confini fra un’area anticiclonica, particolarmente strutturata nella media troposfera, e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini (sub-polari) si estende verso latitudini più meridionali. Sul bacino del Mediterraneo l’avvento delle classiche ondate di calore si delinea nell’erezione, verso nord o nord-est, di robusti anticicloni di blocco che dall’entroterra desertico del Marocco, dell’Algeria e della Libia si innalzano verso il “mare Nostrum”, venendo alimentati al proprio interno da un esteso flusso di aria calda e molto secca che viene aspirata direttamente dal Sahara centro-occidentale, più precisamente dall’area del Maghreb. In sostanza l’espansione del promontorio anticiclonico sul Mediterraneo centro-occidentale garantirà condizioni di tempo stabile e soleggiato su gran parte delle nostre regioni, con prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi. Solo sui rilievi di Alpi e Prealpi si potranno originare dei modesti annuvolamenti cumuliformi ad evoluzione diurna, che potranno assumere anche un certo sviluppo. L’unica nota rilevante da segnalare riguarda il progressivo aumento delle temperature massime e minime su tutte le regioni, coadiuvato anche da valori di umidità relativa medio-alti sulle pianure del centro-nord, che contribuiranno ad enfatizzare un certo effetto “afa”.
SABATO 15 GIUGNO 2013
Al mattino prevarranno i cieli sereni o poco nuvolosi sulle regioni settentrionali e centrali, con tempo prevalentemente soleggiato. Solo sui rilievi alpini potranno transitare degli annuvolamenti un po’ più compatti, specie dalla tarda mattinata. Condizioni di tempo stabile e soleggiato anche sulle regioni meridionali, con cieli in larga parte sereni o poco nuvolosi. Tanto sole, salvo occasionali velature in quota, pure sulle due isole maggiori.
Nel pomeriggio, lungo i principali rilievi di Alpi e Prealpi, si potranno originare dei modesti annuvolamenti cumuliformi ad evoluzione diurna, che potranno assumere anche un certo sviluppo. Alcune di queste cumulogenesi diurne potranno crescere in modo tale da poter dare luogo a qualche occasionale e isolato scroscio di pioggia sui monti del Friuli e del Trentino. Si tratterà di fenomeni davvero fulminei e isolati. Sul resto del nord e delle regioni centrali l’alta pressione sub-tropicale assicurerà condizioni di stabilità, con cieli per lo più sereni o poco nuvolosi, salvo qualche cumulo isolato sulla dorsale appenninica. Sole e bel tempo domineranno pure sulle regioni meridionali e sulle due isole maggiori.
Al mattino il sole e i cieli sereni o poco nuvolosi la faranno da padrone su tutte le regioni del nord, con prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi. Bel tempo e stabilità, con tanto sole e clima relativamente caldo, anche sulle regioni centrali e meridionali. Cieli sereni o poco nuvolosi sulle due isole maggiori.
Nel pomeriggio degli annuvolamenti cumuliformi ad evoluzione diurna, pronti ad assumere un certo sviluppo verticale, si formeranno lungo le Alpi e i rilievi prealpini, anche se non dovrebbero causare precipitazioni degne di nota. Ancora prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi sulle regioni settentrionali e centrali, con tanto sole e clima caldo. Il bel tempo dominerà pure sulle regioni meridionali e nelle due isole maggiori, con tempo soleggiato e relativamente caldo.
TEMPERATURE
L’afflusso in quota di aria sempre più calda determinerà una netta impennata delle temperature, ad iniziare dalle regioni del nord-ovest e sulla pianura Padana, dove localmente la colonnina di mercurio varcherà i +32°C +33°C, con punte vicino ai +34°C. Temperature massime comprese fra i +27°C e i +30°C. Solo nelle pianure più interne si potranno superare i +31°C +32°C.
Spireranno generalmente deboli dai quadranti settentrionali, con prevalente regime di brezza nei tratti sottocosta. Qualche locale e temporaneo rinforzo da Nord sarà possibile fra Canale d’Otranto, Stretto di Messina e Ionio.
MARI
Da quasi calmi a poco mossi, con qualche increspature in più presente fra Canale d’Otranto, Stretto di Messina e Ionio.
TENDENZA PER LA PROSSIMA SETTIMANA
L’inizio della nuova settimana verrà contraddistinto da condizioni climatiche pienamente estive, grazie all’ulteriore rinforzo del promontorio anticiclonico sub-tropicale nord-africano sul Mediterraneo centrale. Questo continuerà ad essere alimentato dalla risalita, lungo il suo bordo occidentale, di una significativa onda mobile di calore, che dall’entroterra desertico algerino spingerà un flusso di aria molto calda e secca, fino alla media troposfera, in direzione della Francia e delle Alpi occidentali, con le isoterme di +19°C +20°C a 850 hpa che faranno la loro prima comparsa a ridosso dell’Italia nord-occidentale. L’avvento di aria sempre più calda in quota, unito ai fenomeni di “Subsidenza atmosferica” (tipici nei regimi anticiclonici) accompagnerà anche un considerevole aumento delle temperature massime, che in molte località del centro-nord e della Sardegna rischiano di superare il muro dei +34°C +35°C all’ombra. Questa fase di stabilità e temperature al di sopra delle medie del periodo ci accompagnerà almeno fino alle giornate di giovedì o venerdì. Solo sulle Alpi nelle ore pomeridiane e serali si potrà manifestare un po’ d’instabilità, con il rischio di locali acquazzoni e isolati scrosci di pioggia.