La primavera britannica 2013 è ufficialmente la più fredda degli ultimi 50 anni. Preceduta da un inverno pungente, i mesi di marzo, aprile e maggio, sono stati più freddi del normale. La temperatura media primaverile è stata almeno due gradi più bassa della media (6°C), con marzo assestato sui 2.2°C (3.3°C al di sotto della media) afferma il Met Office. Ciò la rende la più fredda dal 1962 e la quinta dal 1910.
La causa ormai accertata viene individuata dall’Ufficio Meteorologico britannico nell’aria proveniente dall’Artico e dal Nord Europa, spintasi eccezionalmente verso sud.
Lunghi periodi di venti forti, assieme a temperature marine fredde, hanno reso il 2013 l’anno peggiore per i pescatori, che purtroppo ne hanno tratto le peggiori conseguenze, registrando dei ricavi minori della metà.
Anche la pulcinella di mare, che popola le coste (limitatamente all’estate) dell’Atlantico settentrionale, sembra avere resistito con difficoltà al clima rigido primaverile: circa 3500 esemplari sono stati trovati morti sulla costa nord-est a marzo, il numero totale sembra quindi “retrocesso” a circa 4 anni fa.
Comunque, i primi giorni di giugno modificheranno questo trend e parte dei britannici potranno finalmente vedere le prime giornate calde e assolate.
“In questi giorni la temperatura nel sud del Regno Unito dovrebbe raggiungere i 20°C con picchi di 23°C nella zona londinese” – afferma Dan Williams, meteorologo del Met Office – “Il mese di giugno inizia con almeno una settimana di bel tempo”.