Salute: il fumo di terza mano provoca danni genetici

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Un nuovo studio condotto dal Lawrence Berkeley National Laboratory ha scoperto che il fumo di terza mano – il residuo nocivo che aderisce praticamente a tutte le superfici – causa danni genetici significativi alle cellule umane.

Inoltre, lo studio, pubblicato sul giornale Mutagenesis, ha anche rivelato che l’esposizione cronica è peggiore di quella intensiva.

Si tratta del primo vero studio che si propone di scoprire quanto il fumo di terza mano sia mutagenico,” afferma Lara Gundel, scienziata di laboratorio di Berkeley e co-autrice. “Le nitrosammine del tabacco, parte della composizione del fumo di terza mano, sono tra i più potenti cancerogeni. Rimangono sulle superfici e quando su quelle superfici ci sono vestiti o tappeti, il danno per i bambini è particolarmente serio.

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Finora, la tossicità del fumo di terza mano non era ancora stata compresa del tutto,” sostiene il ricercatore capo Bo Hang, biochimico al Berkeley Lab. “Il fumo di terza mano ha minori quantità di sostanza chimiche rispetto al fumo di seconda mano, perciò è un bene avere trovato delle prove sperimentali che confermino la sua genotossicità.

Il fumo di terza mano è particolarmente insidioso perché è estremamente difficile da estirpare. Studi hanno dimostrato che può essere individuato sulla polvere e sulle superfici degli appartamenti oltre due mesi dopo che i fumatori si sono trasferiti. I metodi comuni di pulizia, come usare l’aspirapolvere, non hanno mostrato alcun effetto di diminuzione della contaminazione di nicotina. “Si può fare qualcosa per ridurre l’odore, ma è molto difficile pulire completamente. La migliore soluzione è sostituire i materiali come i tappeti, oppure tinteggiare”.

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