Trapiantare la testa di una persona sul corpo di un altro e’ qualcosa di inverosimile dal punto di vista tecnico-scientifico e non plausibile dal punto di vista biologico, perche’ il cervello di una persona non funzionerebbe sul corpo di un’altra. E’ quanto afferma il professor Gilberto Corbellini dell’Universita’ La Sapienza di Roma commentando la notizia sul settimanale Oggi relativa all’annuncio del medico torinese Sergio Canavero. ”Inoltre la persona sta nel cervello – precisa Corbellini – quindi eventualmente avrebbe piu’ senso parlare di trapianto di corpo” Per di piu’, precisa, siccome il cervello si struttura in funzione del corpo su cui si sviluppa e’ capace di controllare solo quel corpo che gli ha consentito di svilupparsi. ”Quindi non sarebbe sintonizzato sull’anatomia di un nuovo corpo – spiega. Trapiantare un corpo a una testa ha lo stesso valore che tenere un cervello artificialmente in vita”. Da un punto di vista etico il problema e’ consentire alla persona, se vuole, di mantenersi in vita attraverso il mantenimento in vita del suo cervello, continua; ”ma stiamo su un piano fantascientifico”. ”Prima che un problema etico – ribadisce l’esperto – vedo un’idea sbagliata sul fatto che il cervello di qualcuno possa controllare il corpo di un altro individuo”. “Il cervello – conclude – ha una sorta di mappa del corpo che controlla, quindi non si sa cosa avvertira’ nel suo nuovo corpo, probabilmente non avvertira’ nulla”.
Trapianto di testa? “Irreale, il cervello non riconoscerebbe il nuovo corpo”
