Cina: inquinamento, Greenpeace accusa grossa impresa statale

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singapore_smog_5Il gruppo ecologista Greenpeace ha accusato lo Shenhua Group, la piu’ grossa societa’ mineraria della Cina, di aver gravemente inquinato e ridotto le riserve d’acqua nella provincia della Mongolia Interna. E’ la prima volta che Greenpeace, che in Cina opera in zona grigia di semilegalita’, denuncia una delle potenti imprese statali, le cosidette State Owned Enterprises (Soe). In un comunicato diffuso oggi, gli ecologisti affermano tra l’altro che “la Shenhua sostiene che i suoi progetti hanno un basso consumo d’acqua e che l’inquinamento che producono e’ zero. La nostra indagine ha dimostrato che si tratta di affermazioni false”. Greenpeace aggiunge che “migliaia di contadini e di pastori sono stati danneggiati dal vergognoso sfruttamento delle risorse idriche per ottenere un profitto operato dalla Shenhua”. Sotto accusa e’ il procedimento col quale l’impresa trasforma il carbone in un prodotto petrochimico di piu’ facile uso, una tecnologia chiamata “coal-to-liquid”. Attualmente il “coal-to-liquid” della Shenua produce 1,08 milioni di tonnellate di carburante all’anno e l’impresa ha in programma di arrivare a cinque milioni di tonnellate.

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