Anche l’United States Geological Survey, l’agenzia federale per il rilevamento dell’attivita’ sismica, ‘vittima’ dello shutdown. Quando ieri nelle Filippine e’ stato registrato il terremoto di magnitudo 7.2, costato la vita ad oltre 150 persone, e’ stato proprio il sito dell’Usgs a segnalare quanto la scossa fosse stata forte ed il suo epicentro. Ma, diversamente dal solito, sul sito dell’agenzia e’ apparso anche un altro tipo di segnalazione: i dati potrebbero essere non essere affidabili. “A causa della mancanza dei fondi federali – si leggeva in un banner in cima alla pagina web – l’Earthquake Hazards Program dell’Usgs ha sospeso la maggior parte delle sue operazioni”. Mentre nella sede di Reston, in Virginia, continua il monitoraggio, “l’accuratezza o la tempestivita’ di alcune informazioni, cosi’ come la disponibilita’ o la funzionalita’ di alcune pagine web, potrebbero essere influenzate dalla riduzione del nostro livello di attivita'”, ha chiarito l’agenzia. Preoccupazione e’ stata espressa da Robert Geller, professore di sismologia dell’Universita’ di Tokyo, secondo il quale un calo dell’attivita’ dell’Usgs avrebbe un impatto su Paesi meno sviluppati come le Filippine, ma anche sui cittadini americani. “Se in questo momento – ha detto – negli Stati Uniti ci fosse un grande terremoto, i lavori di soccorso sarebbero rallentati se i dati dell’Usgs non fossero disponibili per il governo”. “A causa dello shutdown del governo federale – si legge oggi sul sito dell’agenzia – usgs.gov e i siti web collegati non sono disponibili. Saranno mantenuti solo i siti web necessari per proteggere vite e le proprieta'”.