L’ora solare fa bene al cuore e all’umore: da domenica si riduce il rischio d’infarto

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ora solareFa bene non solo all`umore, perché si dorme un’ora in più, e alle tasche, grazie al risparmio energetico: il passaggio all`ora solare che ci sarà nella notte tra sabato e domenica è un toccasana anche per il cuore, al punto che la giornata di lunedì sarà quella con meno rischio di infarti dell`anno. Lo rivelano i medici internisti riuniti per il 114° congresso nazionale della società italiana di medicina interna (Simi), a Roma dal 26 al 28 ottobre, che alla relazione tra disturbi del sonno e malattie cardiovascolari dedicheranno una delle sessioni dell`evento. Il lunedì è infatti noto per essere il “giorno nero” per gli infarti, che proprio all’inizio della settimana hanno il picco di massima incidenza perché si sommano tre fattori di rischio determinanti per l`insorgenza di patologie cardiovascolari: il dormire meno, il dormire peggio, ossia in orari non consoni rispetto a quanto richiesto dal nostro naturale orologio biologico e lo stress caratteristico dell`inizio settimana contribuiscono all’attivazione del sistema nervoso simpatico e al rilascio di citochine pro-infiammatorie che spianano la strada all’infarto.
infartoMa lunedì prossimo sarà un’eccezione, tanto che si stima che il numero di infarti calerà in quel giorno di circa il 10% rispetto a un generico giorno della settimana nel resto dell`anno. “Quando in primavera si passa all’ora legale, secondo recenti studi tra cui una ricerca del Karolinska Institute – spiega Gino Roberto Corazza, presidente della Simi – la relativa deprivazione di sonno prima del riadattamento del nostro orologio biologico, aumenta il grado di infiammazione e lo stress ossidativo a livello dei vasi arteriosi e il sistema immunitario risponde peggio agli stimoli esterni: tutti elementi che rendono più probabile l`insorgenza di disturbi cardiovascolari acuti dopo il cambio dell’ora e soprattutto al lunedì, quando a tutto questo si aggiunge lo stress dell’inizio della settimana”. Il contrario avverrà lunedì prossimo: basta dormire un po’ di più grazie al fatto di aver portato indietro le lancette dell’orologio per veder rientrare il rischio-lunedì. “Molto probabilmente l’effetto protettivo è dovuto all’assenza del primo e forse più importante dei tre fattori scatenanti, la deprivazione di sonno; il vantaggio – aggiunge Corazza – non e` evidente negli anziani, probabilmente perché in questi ultimi la quantita` di sonno e` piu` costante, non piu influenzata dalla necessita` di puntare la sveglia presto al mattino, oltre al venir meno dello stress da inizio settimana. La possibilità, inoltre, di poter essere svegli e attivi sfruttando al meglio le ore meno fredde e più luminose della giornata contribuisce al maggior benessere”.
sonnoLa riduzione del rischio cardiaco connessa al ritorno dell’ora solare conferma il `potere protettivo` che ha il sonno su diverse patologie: è noto, ad esempio, che un sonno insufficiente o di scarsa qualità è correlato ad alterazioni del sistema infiammatorio e di quello immunitario , a un maggior rischio di diabete e obesità, e soprattutto allo sviluppo di malattie cardio e cerebrovascolari. Proprio di questo si discuterà nella sessione del congresso dedicata a sonno e patologie di cuore e vasi, come spiega Nicola Montano, professore associato di Medicina Interna all`Università di Milano In chi dorme poco o male il rischio cardiovascolare aumenta del 48%, quello di ictus del 15%. Il disturbo del sonno che più spesso è associato allo sviluppo di malattie cardiovascolari è l’apnea ostruttiva notturna: l` ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno determina la comparsa di russamento e interruzione del respiro (l`apnea appunto) che comporta l’attivazione di meccanismi neurovegetativi, ormonali e metabolici connessi alla comparsa e al peggioramento di malattie cardiovascolari come l’ipertensione, le aritmie, lo scompenso cardiaco. Di notte infatti il sistema neurovegetativo mette il cuore e i vasi “a riposo”, riducendo la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. ma se si hanno apnee ostruttive il cuore resta sotto stress ed è più esposto a disturbi: con più di 15 episodi di apnea all`ora, ad esempio, aumenta il livello di catecolamine in circolo e la pressione arteriosa sale fino a vere e proprie crisi ipertensive ripetute; allo stesso modo anche la frequenza del battito cardiaco aumenta e diminuisce in continuazione.

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