Nell’Italia del dissesto idrogeologico dove ad ogni forte pioggia ci sono vittime e danni, si continua a cementificare e costruire. Questo è quanto risulta dopo il via libera di oggi da parte del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) alla costruzione della nuova autostrada Orte-Mestre. Un corridoio di asfalto che percorrerà l’Italia centro-settentrionale per quasi 400 km. Verrà realizzata ampliando la già esistente super strada E45, ma anche costruendo nuovi viadotti, gallerie, svincoli. In particolar modo la tratta Perugia-Cesena prevederà l’attraversamento dell’Appennino centrale con costruzione di tunnel (un totale di oltre 60 km di gallerie) e importanti opere ingegneristiche in un tratto ancora non interessato da opere di così elevato impatto. Una enorme opera dal costo di poco meno di 10 miliardi di euro. Vista la mancanza di questi soldi nelle casse dello Stato, l’opera verrà costruita in project financing, concendendo all’impresa costruttrice sgravi fiscali. Molte le critiche all’opera da parte di associazioni come Legambiente o il forum Salviamo il Paesaggio. Uno dei dati che viene più criticato, oltre al forte impatto ambientale, è proprio il paradosso fra una situazione di dissesto idrogeologico sempre maggiore che richiederebbe importanti opere di messa in sicurezza, e la realizzazione di una nuova grande opera, con cementificazione e forte impatto sul territorio. Viene anche criticata la strategicità di un’opera del genere. Viene spacciata dai governi attuale e passati come fondamentale per la movimentazione delle merci, mentre in altre nazioni d’Europa esse viaggiano ormai soprattutto su rotaia.