Clima: negli ultimi 15 anni tutti i super-tifoni più forti di sempre

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Super Tifone444Il susseguirsi di manifestazioni meteorologiche estreme ha rinvigorito il dibattito tra gli scienziati del clima su quanto questi fenomeni siano legati al cambiamento climatico e quanto invece, siano riconducibili a situazioni eccezionali si’ ma non un indice di una tendenza stabile, imputabile all’aumento delle temperature. Uno studio pubblicato dall’Accademia nazionale delle Scienze britannica lega fortemente il fenomeno del riscaldamento globale ai ‘super tifoni’ che si stanno abbattendo su diverse aree del pianeta. Secondo lo studio, l’uragano Katrina, che nel 2005 ha devastato le coste della Louisiana con venti che hanno soffiato fino a 280 chilometri all’ora e’ stato uno spartiacque nell’attribuzione di questi fenomeni all’aumento delle temperature. Lo studio prosegue affermando che il riscaldamento degli oceani ha fatto aumentare l’evaporazione e quindi di conseguenza il tasso di umidita’ dell’aria, causando un aumento di intensita’ delle piogge, le cosi’ dette ‘bombe d’acqua’ che, sia pure non con la stessa intensita’ delle aree oceaniche , si sono verificate anche nel Mediterraneo e di cui e’ tragica testimonianza il tifone che ha investito la costa sarda. Il riscaldamento del mare e degli oceani in particolare, e’ il vero ‘carburante’ degli uragani con fenomeni che negli ultimi due decenni si sono manifestati con crescente violenza. Lo studio prende in esame i 13 piu’ violenti uragani che si sono verificati dal 1935 ed ha constatato che ben 6 si sono succeduti dal 1998 ad oggi.

Ecco l'impressionante super-tifone "Sanba" mentre raggiungeva la 5^ categoria
Ecco l’impressionante super-tifone “Sanba” mentre raggiungeva la 5^ categoria

Al primo posto c’e’ il tifone Haiyan che ha devastato le coste filippine con venti a fino a 312 km/h, al secondo posto l’uragano Camilla che nel 1969 ha investito il Mississippi con venti a 304 km/h, mentre ben 5 tra uragani e cicloni con venti dai 270 ai 300 chilometri all’ora si sono verificati nel 1998 (Zeb-288 km/h, Filippine), nel 2006 (Monica-288 km/h, Australia), nel 2007 (Dean-280 km/h, Messico), nel 2010 (Megi-288 km/h, Filippine), e nel 2012 (Bopha 280 km/h, Filippine). Secondo l’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) si sta assistendo ad un aumento dell’intensita’ delle manifestazioni cicloniche nel Nord Ataltico e nel Nord Pacifico fin dal lontano 1970, in particolare i fenomeni sono stati osservati nel Nord Pacifico occidentale proprio dove si trovano le Filippine; un’osservazione suffragata anche da un rapporto del MIT (Massachusetts Institute of Technology) pubblicato all’inizio di quest’anno negli atti della National Academy of Sciences. Diverse scuole di pensiero scientifico si confrontano anche sull’aumento del numero degli uragani, fenomeno che non sarebbe suffragato da una casistica sufficiente a dimostrarne la veridicita’. Fatto sta che la crescita dell’intensita’ dei fenomeni sia un dato ormai acquisito e che la correlazione tra questa e l’aumento della temperatura globale non possa essere messo in discussione, lo si e’ convenuto nei colloqui internazionali in corso a Varsavia dove e’ emersa la diversa preoccupazione tra Paesi ricchi e poveri: se da una parte si manifesta una riluttanza nel fissare piu’ ambiziosi obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, dall’altra si chiedono politiche piu’ decise ed efficaci anche perche’ il conto piu’ salato dei disastri lo stanno pagando proprio i Paesi piu’ poveri del pianeta.

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