Dalle 16.30 di oggi, 28 novembre, le reti di monitoraggio dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile hanno iniziato a registrare un’attività esplosiva stromboliana al Nuovo cratere di Sud Est del vulcano Etna. L’attività vulcanica si è intensificata molto rapidamente e alle 16.47, solo cinque giorni dopo l’ultimo evento, è iniziata una nuova attività di fontana di lava. In considerazione della particolare violenza delle ultime eruzioni e tenuto conto delle previsioni meteo per i venti in quota, si ritiene che la ricaduta di materiale vulcanico, anche pesante e di dimensioni variabili, possa interessare i settori nord-orientali del vulcano nella fascia del medio versante. La ricaduta di lapilli e cenere potrebbe estendersi alla fascia pedemontana e, con intensità decrescente, alle coste ioniche della Sicilia e fino alla Calabria. Sulla base delle osservazioni visive e strumentali dei fenomeni in corso e dei comunicati dei Centri di Competenza del Dipartimento, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano, e di criticità moderata nelle aree del medio versante, pedemontana e urbana. Al momento non sono segnalati problemi particolari connessi alla ricaduta di ceneri sul territorio. Gli aeroporti di Reggio Calabria e di Catania Fontanarossa risultano operativi. Il Centro Funzionale Centrale continua nell’attività di vigilanza attraverso i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.