Il maltempo incombe sull’Italia con l’avanzare da ovest di un giovanissimo sistema frontale che viene preceduto da un flusso di correnti d’aria mite e molto umida, d’estrazione sub-tropicale marittima, che scorre al di sotto dell’aria molto fredda associata al “CUT-OFF” ora centrato nel sud della Spagna. Il forte “gradiente termico verticale” e il notevole “Wind Shear verticale”, presente lungo il settore pre-frontale di questa circolazione depressionaria che tornerà a muoversi verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo, stanno favorendo lo sviluppo di un sistema temporalesco a mesoscala, di tipo lineare, identificabile in un “V-Shaped” che assume sempre maggior sviluppo nel tratto di mare ad est delle Baleari, appena ad ovest delle coste occidentali della Sardegna. L’area nuvolosa associata a questo sistema temporalesco ha assunto la classica forma a “V”, tipica dei “V-Shaped”, plasmata dal notevole “Shear” del vento alle varie quote, visto il passaggio in quota di un ramo secondario del “getto sub-tropicale” che risale dall’entroterra algerino, imprimendo ulteriore vorticità positiva al latente “CUT-OFF” nel sud della Spagna. Per alcune ore, sulla base più meridionale del sistema temporalesco a “V”, è comparsa pure la “miccia”, rappresentata da una magnifica “Flanking line” sulla parte meridionale del sistema convettivo. La “Flanking line” non è altro che una estesa linea di Cumuli e Congesti, molto sviluppati, che vanno ad alimentare il sistema temporalesco che l’ha generata, visto che le cumulogenesi, non trovando alcun ostacolo davanti, possono aspirare e rifornire il temporale di masse d’aria calde e umide (ottimo carburante per la convenzione), rendendolo più duratura e intenso.
Guardando le immagini satellitari è ben identificabile da una estesa linea nuvolosa che tende a muoversi verso la parte centrale e più attiva del sistema temporalesco. La genesi della “Flanking line” annuncia il carattere autorigenerante della struttura sopra un mare caldissimo. L’attività elettrica a tratti è intensa, con punti che arrivano fino al fondoscala in prossimità della punta più meridionale della “V”, dove si celano i fenomeni più violenti, con piogge torrenziali e forti colpi di vento. Fortunatamente il “V-Shaped” in questione rimarrà relegato in alto mare, nel tratto ad ovest della Sardegna, dove scaricherà gran parte delle intense precipitazioni temporalesche, accompagnate da una intensa attività elettrica a fondoscala. Il resto delle incudini dei temporali, che andranno a sfaldarsi man mano che si muovono verso nord, tenderanno a raggiungere le coste meridionali francesi e la Catalogna, dando luogo a delle piogge e anche a dei rovesci. Ma nella giornata di domani questa estesa linea d’instabilità, ora in procinto di raggiungere il mar di Sardegna e di Corsica, si estenderà all’omonima isola, apportando su questa forti rovesci e soprattutto temporali anche intensi che esploderanno al traverso di una linea di confluenza venti nei bassi strati, fra correnti da S-SE e venti da SO, che traslerà gradualmente verso levante, dalla Sardegna verso il medio-basso Tirreno, lungo il vasto settore pre-frontale dell’annessa circolazione depressionaria, collegata al “CUT-OFF” proveniente dalle Baleari.
Il rischio è che su alcune aree della Sardegna orientale, tipo l’Ogliastra, e meridionale, come sulla costa cagliaritana, il considerevole “forcing” orografico imposto dai rilievi sardi all’umida ventilazione da S-SE (costretta ad ascendere bruscamente verso l’alto non appena impatta con i primi contrafforti montuosi, agevolando la formazione di forti moti ascensionali all’interno di una massa d’aria già altamente instabile per natura) potrà forzare lo sviluppo di grosse “Cellule temporalesche” che stazionando per diverse ore in loco potranno scaricare ingenti quantitativi di pioggia, con elevati indici di rain/rate, capaci di determinare allagamenti e improvvise piene dei principali corsi d’acqua e torrenti. Non è neppure esclusa la genesi di sistemi convettivi a mesoscala che dopo aver abbordato le coste sarde orientali, con forti rovesci e temporali, proseguiranno a spostarsi sopra il medio-basso Tirreno, rinvigorendosi ulteriormente sopra le ancora calde acque superficiali di questo bacino.